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Elezioni politiche suppletive 2020

Elezioni suppletive 2020 a Roma: data, candidati e come si vota

Il prossimo 1 marzo saranno 150.000 i cittadini romani chiamati alle urne, chiamati a sostituire alla Camera dei Deputati la poltrona lasciata vacante da Paolo Gentiloni. Le elezioni suppletive riguarderanno i cittadini residenti a Roma Centro, ed è uno degli ultimi test elettorale per partiti e schieramenti prima delle elezioni comunali del 2021.
A cura di Redazione Roma
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Il 1 marzo 2020 si terranno le elezioni suppletive per eleggere un nuovo deputato che prenderà il posto dell'ex premier ed ex ministro Paolo Gentiloni, eletto alle ultime elezioni legislative dal Partito Democratico, che ha lasciato la sua poltrona alla Camera per andare a svolgere il ruolo di Commissario Europeo. In corsa al momento ci sono il ministro dell'Economia, il dem Roberto Gualtieri (sostenuto da tutto il centro sinistra), Rossella Rendina (Movimento 5 stelle), Elisabetta Canitano (Potere al Popolo), Marco Rizzo (Partito Comunista) mentre il centrodestra sarà rappresentato da Maurizio Leo, un "tecnico" ma molto vicino ai Fratelli d'Italia di Giorgio Meloni. Il Popolo della Famiglia sarà presente alla competizione con il presidente Mario Adinolfi. Il movimento Volt presenta Luca Maria Lo Muzio. Un test elettorale parziale ma significativo per tutte le forze politiche e gli schieramenti, uno degli ultimi in città prima delle elezioni comunali del 2021, che si terrà in un collegio ritenuto una roccaforte del centrosinistra e del PD.

Quando e come si vota per le suppletive alla Camera

La data per le elezioni suppletive alla Camera è quella del 1 marzo 2020. Una sola giornata, durante la quale le urne saranno aperte dalle 7.00 alle 23.00. Si vota soltanto nel collegio uninominale collegio uninominale Lazio 1-01, cioè quello di Roma Centro. Gli elettori troveranno così al seggio una sola scheda che riporterà i nomi dei candidati e delle liste da cui sono sostenuti.

Chi vota alle elezioni suppletive Roma

Saranno circa 150.000 i romani chiamati alle urne, ovvero i cittadini che abbiano compiuti i 18 ani di età residenti nel centro della capitale nelle zone Rione Monti, Rione Trevi, Rione Colonna, Rione Campo Marzio, Rione Ponte, Rione Parione, Rione Regola, Rione Sant'Eustachio, Rione Pigna, Rione Campitelli, Rione Sant'Angelo, Rione Ripa, Rione Borgo, Rione Esquilino, Rione Ludovisi, Rione Sallustiano, Rione Castro Pretorio, Rione Celio, Rione San Saba, Rione Testaccio, Rione Trastevere, Rione Prati, Quartiere Trionfale, Quartiere Flaminio, Quartiere Della Vittoria.

Chi sono i candidati alle elezioni suppletive di Roma

Dopo un dibattito in cui non sono mancate le polemiche, il centrosinistra ha scelto di convergere unitariamente sul nome di Roberto Gualtieri. Il ministro dell'Economia del governo Conte ed esponente del Partito Democratico sarà appoggiato oltre che dal suo partito da tutta la coalizione di centrosinistra: +Europa, LeU, Italia Viva. È proprio il ministro il favorito nella corsa ad occupare il seggio lasciato vacante da Paolo Gentiloni. Rossella Rendina è invece la candidata del Movimento 5 stelle: l'attivista del litorale romano, alla sua prima esperienza elettorale, è stata l'unica con i requisiti necessari ad avanzare la sua auto candidatura sul portale Rousseau, non dovendosi così sottoporre al voto degli iscritti. Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia appoggeranno invece l'avvocato ed esperto di materia fiscale Maurizio Leo. Andrà da sola la sinistra radicale di Potere al Popolo con la ginecologa del servizio pubblico Elisabetta Canitano. Il Popolo della Famiglia sarà presente alla competizione con Mario Adinolfi. È arrivato nella mischia anche Marco Rizzo: il segretario del Partito Comunista punta a una sfida con il "ministro dell'Unione Europea" Gualtieri. Luca Maria Lo Muzio correrà invece per Volt, movimento politico europeista.

 Cosa sono e a che servono le elezioni suppletive

Nel sistema elettorale vigente sono previste le elezioni suppletive in qualsiasi caso un deputato o un senatore eletto con il sistema uninominale lasci il suo incarico, lasciando così il suo collegio senza un rappresentate in parlamento. Questo avviene perché nell'elezione uninominale non ci sono candidati non eletti dello stesso schieramento da cui attingere per sostituire il parlamentari dimissionario, esprimendo le forze politiche concorrenti un solo nome ciascuna.

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