Una giornata di tensione altissima a Roma tra polizia e rifugiati sgomberati da piazza Indipendenza. Circa un centinaio di persone hanno poi continuato la protesta alla Stazione Termini, tra slogan e cori e la polizia è intervenuta nuovamente disperdendoli con una operazione decisa che ha suscitato polemiche, condanne e scontro politico. La carica è avvenuta nel piazzale di Termini, dove centinaia di turisti e romani aspettavano l'autobus sotto le pensiline. Paura per il fuggi-fuggi generale. Ci sono stati anche alcuni fermati. Utilizzati idranti per disperdere la folla.
Idranti su piazza Indipendenza: due donne ferite
L'obiettivo è quello di liberare definitivamente piazza Indipendenza dalla presenza dei rifugiati somali ed eritrei sgomberati lo scorso sabato. Chi vuole può accettare le condizioni offerte dal comune per l'accoglienza, tutti gli altri devono andare via dai giardini a due passi dalla stazione Termini. Dopo le cariche di questa mattina alle prime luci dell'alba attorno alle 10.15 ancora un momento tensione con un nuovo intervento della polizia che, dopo aver allontanato giornalisti, attivisti antirazzisti e operatori umanitari, sono intervenuti nuovamente con gli idranti. Presenti in quel momento soprattutto donne e bambini fatti uscire dall'edificio. Almeno due le donne rimaste ferite dal cannone ad acqua.
Fermato portavoce comunità eritrea durante intervista
Uno dei portavoce della comunità eritrea, Bereket Arefe, è stato arrestato con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Da quanto si apprende l'uomo stava parlando con un giornalista di La7 all'angolo tra via Goito e piazza Indipendenza quando è stato fermato dalla polizia che gli ha intimato di smettere di rilasciare dichiarazioni. Di fronte al suo rifiuto è stato caricato su una volante di forza.
Due ore di cariche e tensioni tra rifugiati e polizia
Sono intervenute all'alba le forze dell'ordine in piazza Indipendenza per sgomberare i circa duecento rifugiati ancora accampati nei giardini, dopo lo sgombero del palazzo occupato in via Curtatone. La polizia ha caricato più volte sulla piazza disperdendo i rifugiati e gli inseguimenti sono proseguiti anche nelle vie circostanti. utilizzati anche idranti. Sgomberati anche donne e bambini che erano rimasti nell'edificio. Dopo il primo intervento alle 6.15 del mattino i rifugiati si sono riuniti nuovamente per protestare e sono stati dispersi. La polizia è arrivata a caricare fino alla Stazione Termini e piazza dei Cinquecento.
Lo sgombero dei rifugiati di piazza Indipendenza
Le forze dell'ordine sono arrivate alle prime luci del giorno. Quando la maggior parte delle persone fuori e dentro l'occupazione dormiva, nella consapevolezza che lo sgombero poteva arrivare da un momento all'altro, dopo che ieri la polizia aveva già tentato di liberare la piazza. I rifugiati hanno deciso di rifiutare la proposta delle istituzioni, uscita da un tavolo congiunto tra comune, prefettura e comune di Roma, che prevedeva lo spostamento della maggior parte dei rifugiati a Rieti, almeno in maniera transitoria, e la messa a disposizione di alcune decine di posti in un residence di Torre Maura.
Medici Senza Frontiere: "Almeno 13 feriti tra i rifugiati"
In piazza Indipendenza questa mattina anche il personale di Medici Senza Frontiere. La Ong riporta in un comunicato stampa la presenza di almeno 13 feriti tra i rifugiati dopo le cariche. “Abbiamo chiamato le ambulanze per cinque persone ferite. Altri avevano fratture e lacerazioni causate dai metodi coercitivi utilizzati dalle forze dell’ordine – racconta Francesco Di Donna, Coordinatore Medico di MSF – Gli operatori di MSF sono intervenuti direttamente dopo che una donna è stata colpita dal getto d’acqua di un idrante, è caduta e svenuta".
Unicef: "Bambini terrorizzati, scappano da guerre e persecuzioni"
Condanna dell'operazione da parte dell'Unicef. "Questa mattina all'alba in piazza Indipendenza è avvenuto lo sgombero dei rifugiati che vivevano nel palazzo occupato di via Curtatone, sotto gli occhi terrorizzati dei bambini che erano stati lasciati al primo piano insieme alle loro famiglie dopo lo sgombero di sabato scorso", ha dichiarato Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. "Questi bambini, dopo aver assistito a scene di guerriglia urbana, sono stati caricati sui pullman delle forze dell'ordine e portati in questura, alcuni testimoni ci hanno raccontato che continuavano a gridare e battere le mani sui vetri durante tutto il tragitto, in preda al terrore. Sconvolti. – ha aggiunto Iacomini – È una situazione molto triste: parliamo di 800 persone con status di rifugiato, sopravvissute a guerre, persecuzioni o torture che in alcuni casi hanno anche ottenuto la cittadinanza italiana, buttate in strada in condizioni disumane senza una reale alternativa sostenibile (non il meno peggio) da parte del Comune di Roma, che abbiamo invano atteso in piazza".
Save The Children, preoccupati per i 40 bambini coinvolti
“È inaccettabile quanto sta accadendo a Roma: l’operazione di sgombero dell’immobile di via Curtatone è stata accompagnata da gravi violazioni dei diritti dell’infanzia. I bambini sono stati esposti a continue tensioni e violenze e non sono stati garantiti i loro diritti basilari” ha dichiarato, commentando l’operazione in corso ormai da giorni, Francesca Bocchino, responsabile del Dipartimento Protezione minori di Save the Children.
In una nota Save the Children esprime "seria preoccupazione" per la condizione attuale e per il futuro "dei quasi 40 bambini che risultano aver abitato nello stabile fino al momento dello sgombero". !A fronte di una condizione di emergenza abitativa che interessa da anni l’edificio di via Curtatone – si legge – divenuto residenza di centinaia di persone sotto gli occhi delle istituzioni, è mancata la programmazione di un intervento sociale e alloggiativo e la risposta di oggi è stata del tutto inadeguata, esponendo i minori e le loro famiglie a una grave situazione di conflitto".
Il Campidoglio: garantita prima assistenza a tutte le persone sgomberate
Solo nel tardo pomeriggio è arrivato un comunicato ufficiale del Campidoglio sullo sgombero: "L’amministrazione capitolina si è attivata immediatamente per erogare assistenza e supporto a tutte le persone coinvolte. In particolare gli operatori della Sala Operativa Sociale (SOS) sono intervenuti garantendo priorità a tutte le fragilità: famiglie con minori, anziani non autosufficienti e disabili. Durante le procedure effettuate presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, in via Patini, sono stati forniti viveri e bevande a tutti i presenti".
"Nel complesso – prosegue la nota del Comune di Roma – all’interno dell’immobile privato, erano state censite 107 fragilità: 20 erano state prese in carico presso il circuito di assistenza capitolino nei giorni scorsi. Altri 28, di cui 9 minorenni, sono stati collocati oggi. Gli altri non hanno accettato le sistemazioni proposte ma continuano a ricevere tutta l’assistenza necessaria. Nei mesi scorsi, nonostante ripetuti tentativi, per gli operatori della SOS non era stato possibile effettuare il censimento a causa dell’opposizione degli occupanti. Roma Capitale continuerà a mettere in campo tutti gli strumenti e le opzioni, come previsto dal decreto legge n. 14/2017 a propria disposizione per assistere le persone sgomberate dall’immobile di via Curtatone".