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Tmb Salario, un mese dopo è emergenza: le tonnellate d’immondizia che stanno marcendo

Le riprese all’interno dell’impianto. Preoccupazione e proteste dei cittadini e del III Municipio che chiedono tempi e impegni certi all’amministrazione, a cui si aggiunge la denuncia della Cgil: “Si sta perdendo troppo tempo. Ci domandiamo se tutto quel rifiuto abbandonato all’aria aperta non possa creare problemi per la salute”.
A cura di Valerio Renzi
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È passato un mese da quando un incendio ha devastato l'impianto Tmb Salario di Ama, avvolgendo la città in una nube nera e tossica . Le cause del rogo sono ancora da chiarire, mentre i cittadini che da anni protestano contro gli effetti dell'impianto sulla loro vita, denunciano di essere costretti a vivere a poche centinaia di metri con tonnellate d'immondizia lasciate a marcire, come mostrato chiaramente dalle immagini girate all'interno e rese pubbliche da Fanpage.it.

Il Presidente del III Municipio Giovanni Caudo ha denunciato una vera e propria emergenza sanitaria, una bomba ecologica che si sta producendo mentre le istituzioni latitano. Per questo l'Osservatorio Permanente sul Tmb Salario, nato per chiedere la chiusura dell'impianto lo scorso settembre, manifesterà il prossimo 15 gennaio in Campidoglio e poi il 26 gennaio fuori l'impianto di Ama. Una mobilitazione per chiedere impegni e tempi certi sulla chiusura e la bonifica del Tmb.

"Quello che sta accadendo è da irresponsabili –  ha spiegato il minisindaco – A circa un mese dall'incendio il sindaco Raggi qui non si è mai vista, non ha mai ritenuto giusto dare comunicazione o informazioni ai cittadini del territorio su quanto successo. Tutto questo va denunciato con forza. Quello che serviva era una cabina di crisi per avviare una bonifica e mettere in sicurezza il sito. Ora invece è a rischio al salute dei cittadini".

"La cosa che ci ha colpito di più è la quantità di rifiuto ammassato su uno dei lati del Tmb e accanto al portellone laterale. Chiederemo all'azienda un incontro per spiegarci quando verrà spostato quel rifiuto da lì: le operazioni sono già iniziate, ma al momento la quantità di rifiuti ancora presente è impressionante come si vede dalle immagini. – così Alessandro Russo di Fp Cgil a Fanpage.it – La nostra preoccupazione, dal punto di vista sindacale, è l'impatto su chi ancora lavora nell'impianto. Una domanda che già abbiamo posto a dicembre ai responsabili della sicurezza. Ci domandiamo se tutto quel rifiuto abbandonato all'aria aperta non possa creare problemi per la salute. Rispetto ai pericoli per i cittadini ci associamo alla loro preoccupazione: si è perso troppo tempo".

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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