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Lo sgombero dei rifugiati da Piazza Indipendenza

Quando Virginia Raggi diceva: “I rifugiati sono nostri fratelli, Roma li accoglierà”

Mentre al centro di Roma la polizia sgombera i rifugiati di piazza Indipendenza con manganelli e cannoni ad acqua, la sindaca di Roma Virginia Raggi non dice una parola su quanto accade. Nel dicembre del 2016 aveva dichiarato: “I rifugiati sono nostri fratelli e sorelle. Roma città accogliente farà la sua parte”. Era questo il momento per dimostrarlo.
A cura di Valerio Renzi
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Scontri tra rifugiati e polizia questa mattina a piazza Indipendenza, dove la polizia ha usato idranti e manganelli contro i rifugiati sgomberati lo scorso sabato dal palazzo di via Curtatone che occupavano dal 2013. Scene terribili, che stanno conquistando le prime pagine dei giornali e facendo il giro del mondo. Bambini in lacrime e donne ferite dai getti del cannone ad acqua. Giornalisti allontanati e uno dei portavoce della comunità eritrea arrestato mentre rilascia un'intervista.

In molti si chiedono quanto quello che sta accadendo in queste ore ha a che fare con lo stato di salute della nostra democrazia. E intanto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sembra non curarsi di quello che accade proprio nel centro della sua città, a due passi dalla Stazione Termini. Tornata dalle ferie ha licenziato l'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo ringraziandolo con cortesia e indicandogli al contempo la porta, ma non ha trovato un minuto ancora per prendere parola su quanto sta accadendo.

La situazione a piazza Indipendenza è evidentemente sfuggita di mano. Il ripristino della legalità, senza la costruzione di una soluzione alternativa e di tutela per le centinaia di rifugiati protetti dal diritto internazionale, ha creato un corto circuito da cui sarebbe stato possibile uscire solo con un intervento deciso della politica. Perché è questo che dovrebbe fare prima di tutto la politica: garantire i diritti dei cittadini, trovare soluzioni, mediare laddove rischiano di scoppiare conflitti. Invece niente da fare: a parlare questa mattina è stata solo la forza.

Dalla sindaca della capitale del paese ci aspetterebbe una parola. Una parola di qualsiasi genere: per spiegare cosa sta accadendo ai propri cittadini, o per condannare i fatti di questa mattina. Questo sarebbe lecito aspettarsi. Invece dal Campidoglio un silenzio che suona come una campana a morto. Lugubre. Inutile dire che il tema dei migranti e dei rifugiati è delicato per chi punta a raccogliere consensi a destra e a sinistra. Ma non è una ragione sufficiente per tacere, al massimo può rappresentare un aggravante.

Il 9 dicembre del 2016 a Roma vi erano i sindaci di diverse città europee, tra cui la sindaca di Barcellona Ada Colau, che ha partecipato nella sua città ad un'oceanica marcia per l'accoglienza. Tema dell'incontro promosso dal Vaticano proprio l'accoglienza dei migranti. In quell'occasione Virginia Raggi dichiarava: "I rifugiati sono nostri fratelli e sorelle. Roma città accogliente farà la sua parte". Era questo il momento per dimostrarlo.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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