Questa mattina le forze dell'ordine hanno sgomberato un palazzo occupato in via Curtatone, all'angolo con piazza Indipendenza. Negli ex uffici di Federconsorzi avevano trovato casa dall'ottobre del 2013 centinaia di rifugiati e richiedenti asilo eritrei e somali. Le operazioni si sono svolte in modo sostanzialmente pacifico, con alcuni momenti di tensione solo al termine dello sgombero, quando alcune decine di persone hanno bloccato il traffico per chiedere una soluzione alternativa.
Soggetti protetti e fragili, che dovrebbero essere tutelati dalle istituzioni. Invece al ripristino della legalità da parte di Prefettura e Questura di Roma, che hanno dato seguito al sequestro preventivo disposto da un ordine di tribunale, non è corrisposta nessuna azione da parte delle istituzioni per la tutela della comunità che in piazza Indipendenza aveva trovato un tetto (per quanto precario).
Unica presenza concreta di Roma Capitale gli autobus dell'Atac, utilizzati per trasportare uomini, donne e bambini sgomberati a Tor Cervara, nel centro d'identificazione della questura dove le loro posizioni stanno venendo vagliate una per una. Sul display delle vetture la scritta "servizio speciale". Cosa ne sarà di chi abitava nel palazzo di piazza Indipendenza non si sa, di certo nessuna soluzione alternativa né tutela è stata offerta ai rifugiati, tra cui minori e donne incinte.
Rimane da capire perché i mezzi (e il personale) del trasporto pubblico siano utilizzati in una delicata operazione di ordine pubblico. Per di più quando il servizio ai cittadini viene garanti a stento e la chiusura di quasi metà della metro A e il conseguente servizio di navette sostitutive, ha ridotto ulteriormente la disponibilità di mezzi.