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Opinioni

Gli urtisti della comunità ebraica si affidano a Matteo Salvini contro Virginia Raggi

È così forte la sovrapposizione tra una parte dei venditori ambulanti e gli ebrei romani che Angelo Pavoncello, candidato con la Lega alle ultime europee e fan sfegatato di Matteo Salvini, è arrivato a parlare di antisemitismo in relazione alle nuove regole volute dalla giunta di Virginia Raggi. Gli urtisti hanno il diritto di protestare e tutelare i loro interessi, ma sarebbe meglio lasciare perdere le Leggi Razziali.
A cura di Valerio Renzi
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Angelo Pavoncello e Matteo Salvini
Angelo Pavoncello e Matteo Salvini

Perché alcuni urtisti che protestano contro i provvedimenti di allontanamento dalle vie e dalle piazze del centro storico di Roma sventolano la bandiera di Israele? La Comunità ebraica di Roma da tempo tutela gli interessi di una parte consistente del proprio tessuto sociale. Non tutti sanno che molti dei venditori ambulanti della città sono di religione ebraica, una circostanza che ha anche ragioni storiche: nella capitale dello Stato Pontificio, dove la vergogna del ghetto ebraico è venuta meno solo con la breccia di Porta Pia e l'arrivo dell'Italia unitaria, agli ebrei era vietato svolgere moltissimi mestieri ma non quello dello "stracciarolo", ovvero del venditore ambulante di tessuti e altra mercanzia.

Un'identificazione così forte quella tra urtisti, in particolare i ‘madonnari' che vendono souvenir, ed ebrei romani, che addirittura si è arrivati a parlare di antisemitismo e a ricordare le leggi razziali. "Quello che stiamo subendo lo abbiamo subito solo nel '38 quando furono fatte le leggi razziali. Ci sembra di vedere una punta di antisemitismo verso una categoria storica della comunità ebraica. Oltre 100 anni di autorizzazioni regolari tolte solo durante le leggi razziali, oggi sono state nuovamente tolte. Qui tutti i giorni ci sono migliaia di abusivi. Questo schieramento non ci sta tutti i giorni". A parlare così è stato il vicepresidente dell'Associazione nazionale ambulanti , Angelo Pavoncello.

Pavoncello, oltre a fare il sindacalista degli urtisti è il presidente del Movimento Italia Produttiva, e alle scorse elezioni europee si è candidato nelle liste della Lega, dopo aver flirtato per un certo periodo con il ‘polo sovranista' vagheggiato da Gianni Alemanno e Francesco Storace. Rappresenta l'anima della Comunità ebraica che ormai da tempo si è spostata a destra e che ora sembra vicinissima alla Lega di Matteo Salvini. E il Capitano – appena incassato il "no" al suo invito a Liliana Segre a un convegno sull'antisemitismo – non ha mancato occasione di attaccare Virginia Raggi sulla falsa riga delle dichiarazioni di Pavoncello: "L'ultima vergogna della Raggi: invece di liberare la città dalle migliaia di venditori abusivi e clandestini che spacciano merce contraffatta, il sindaco (speriamo per poco) di Roma caccia dalle piazze gli urtisti, una storica categoria di ambulanti della comunità ebraica".

Gli urtisti e il loro rappresentanti hanno tutto il diritto di protestare, far valere i loro diritti o tutelare i loro interessi. Al di là del merito, sarebbe meglio lasciare perdere le Leggi Razziali e l'antisemitismo per non inquinare un dibattito già difficile ed esacerbato, segnato anche da episodi preoccupanti come l'aggressione al consigliere pentastellato Coia.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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