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Opinioni

Comune di Roma, a Capodanno artisti di strada col cappello in mano. E con censura

L’Amministrazione Raggi non solo non pagherà gli artisti di strada nella notte di Capodanno 2017 ma vieterà loro di veicolare “messaggi a contenuto politico”. Che motivo c’è di specificarlo? La giunta M5S vuole censurare qualcuno o qualcosa?
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Gli artisti di strada, massimo dell'espressione libera dell'arte di qualsiasi tipo – dalla giocoleria al disegno, dalla musica alla recitazione – si affidano "al buon cuore" dei passanti che una monetina dopo l'altra consentono loro di sfangare la giornata. Ma se lo fa una Amministrazione comunale che succede? Se lo fa la giunta della Capitale d'Italia che significa?

Che brutto gesto, quello del neo-vicesindaco Luca Bergamo, render noto che la notte di Capodanno 2017 a Roma, gli artisti di strada «avranno a disposizione un chilometro di piazza lungo cui, sui ponti e sulla strada, ci saranno attività e spettacoli di ogni genere» e lì potranno «raccogliere offerte ‘a cappello'». L'affermazione arriva addirittura per mettere una pezza dopo una strampalata ‘chiamata a raccolta' messa nero su bianco sul sito web dell'Ente.

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La lettera del Comune di Roma. L'indicazione dicembre 2017 è da intendersi come errore.

E c'è di più. La lettera del Comune a trazione M5S guidato da Virginia Raggi, pone agli artisti di strada il divieto di veicolare «messaggi politici». Che significa? Bisogna passare al vaglio della censura prima di scendere in strada col cappello in mano a far spettacolo, a Roma? Quale sarebbe il "messaggio politico" da vietare, secondo Raggi e Bergamo?

Fra gli artisti pagati al Capodanno di Roma ci saranno Erri De Luca e Ascanio Celestini. A loro pure verrà posto divieto di veicolare messaggi politici? Sarebbe bello avere una risposta.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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