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Opinioni

“Ultimo” e l’amicizia con il rapper di estrema destra che accoltellò i tre ragazzini

Ethan Dante – un passato nelle formazioni dell’estrema destra – è conosciuto con lo pseudonimo da rapper di Oni One. In passato si è reso protagonista di due gravi fatti di sangue, accoltellando tre giovani per futili motivi. Così, in più occasioni, Ultimo ha mostrato la sua solidarietà all’amico, non per le azioni criminali, ma per la sua “bontà”.
A cura di Valerio Renzi
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Update: pubblichiamo la richiesta di rettifica di Ethan Dante in arte ‘Oni One' e la richiesta di rettifica di Niccolò Moriconi in arte Ultimo

È il 31 marzo del 2018 quando, sul suo profilo Instagram da 1 milione e mezzo di follower Ultimo pubblica una foto. Il cantante è immortalato con un amico di cui non si fa il nome, tutti e due sono a torso nudo e mostrano i tatuaggi. Il tag però riporta al rapper Oni One. La foto è accompagnata da un lungo post di affetto, che racconta un'amicizia: "Sto piangendo per te, piangendo lacrime vere, perché ti immagino buono, tu non sei quello che hanno detto, non sei quello che tu hai fatto, non sei quello che la legge ha pensato tu fossi… Sono triste amico mio, e continuo a piangere, 4 giorni fa mi dicesti al telefono ‘ao ma quando vieni a trovarmi?' ed io ero sempre troppo preso per il lavoro, sono stato scortese con il destino, l’ho sfidato, sarei dovuto venire subito, ma la vita prima di toglierti qualcosa non ti chiede il permesso…". Poi una promessa: "Ti prometto che verrò a prenderti con Talk Tonight a tutto volume in macchina e che ai concerti la suonerò forte… per te, ad ogni concerto, io ti aspetto per vivere fratello mio".

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Il ragazzo nella foto con Ultimo è Ethan Dante – noto anche lo pseudonimo da rapper di Oni One – e quel giorno è appena stato tradotto nel carcere di Rebibbia per scontare un residuo di pena. Dopo poco venti giorni sarà di nuovo a casa. Prima di tentare la carriera da cantante, il giovane di Talenti, quartiere del quadrante Nord-Est della capitale è stato coinvolto in dei gravi episodi di cronaca. È ancora minorenne quando, nel giugno del 2012, accoltella quattro volte al fianco un coetaneo. In un circolo sportivo con piscina si sta svolgendo una festa di fine anno scolastico con 600 liceali, Ethan interviene per punire un 16enne "colpevole" di aver difeso la fidanzata dalle avances pesanti di un altro giovane, suo amico. I carabinieri perquisiscono la sua abitazione: in casa trovano 9 coltelli a serramanico. Sono anni in cui i quartieri di Talenti e Montesacro sono attraversati da numerose tensioni tra gruppi di destra e sinistra, aggressioni che coinvolgono ragazzi giovanissimi, per lo più studenti liceali. Ma la violenza travalica la dimensione politica e coinvolge anche una festa di scuola, l'abitudine a portare il coltello in tasca rischia di spezzare la vita a un 16enne.

Passano tre anni e il protagonista del grave episodio, ora diventato ventenne, ci ricasca: è il 9 agosto del 2015 e alla serata di fine stagione del Riverie, locale in zona Nomentano, accoltella due ragazzi. Anche questa volta i motivi sono più che futili: i due, che sono fratelli, hanno osato schizzarlo con un fucile ad acqua per errore mentre si rincorrevano per il locale giocando tra di loro. In primo grado viene condannato a 5 anni di carcere per l'episodio con l'accusa di lesione gravissime. Dopo un lungo periodo di arresti domiciliari per Oni One, il rapper con simpatie neofasciste, si aprono nuovamente le porte del carcere di Rebibbia, ma solo per pochi giorni. È 13 aprile del 2018 quando ritorna a casa scortato dalla polizia.

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L'amicizia tra Niccolò Moriconi ed Ethan Dante, si rintraccia sui social anche nell'agosto del 2017, quando su Instagram Oni One pubblica una foto che lo vede portato via da un poliziotto sotto braccio, e scrive: "Fuck les cops". "Marionette senza età", commenta Ultimo.

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E se ognuno ha il diritto di non lasciare solo un amico anche se ha sbagliato, di riservagli il proprio affetto incondizionato, viene naturale chiedersi in questi giorni se sia opportuno farlo nella forma pubblica scelta da Ultimo, su un canale di comunicazione che raggiunge centinaia di miglia di persone, per lo più giovanissime. Anche perché in diverse occasioni Ultimo ha prestato la sua immagine a messaggi contro la violenza o per chiedere giustizia per le vittime di fatti di sangue. Ad esempio nel 2017 ha postato una foto con una maglietta con su scritto ‘Giustizia per Niccolò', con riferimento a Niccolò Ciatti, pestato a morte da tre uomini in una discoteca a Lloret de Mar, dove si trovava in vacanza con un gruppo di amici.

Sanremo: Salvini fa il tifo per Ultimo

Ultimo è stato di recente reduce dalle aspre polemiche derivate dal secondo posto al Festival di Sanremo. Un risultato che ha lasciato al cantante di San Basilio l'amaro in bocca, facendogli lanciare pesanti critiche contro i giornalisti e la giuria: proprio il voto della sala stampa e quello dei giurati hanno ribaltato il giudizio del televoto, portando al vertice del podio Mahmood. Un risultato che ha scatenato polemiche a non finire, che hanno coinvolto anche la politica e i vertici del governo. Sul caso sono intervenuti sia il vicepremier Luigi Di Maio, che il vicepremier Matteo Salvini. Il ministro dell'Interno e leader della Lega aveva twittato: "Mahmood… mah… la canzone italiana più bella? Io avrei scelto Ultimo, voi che dite?". Salvo poi fare marcia indietro: l'analisi del sentiment degli utenti avrebbe fatto cambiare idea al ministro.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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