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Stupro Viterbo: arrestati due giovani di estrema destra

Stupro di Viterbo, ecco i messaggi inviati nelle chat dei giovani di CasaPound

Sono sotto esame i telefoni di Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, il consigliere comunale di CasaPound e il militante accusati di aver stuprato una donna nella sede dell’organizzazione di estrema destra a Viterbo. L’obiettivo è risalire a chi ha ricevuto il video dello stupro nelle chat del Blocco Studentesco e del Gruppo Bazzi.
A cura di Natascia Grbic
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WhatsApp, Telegram, iMessage, elenco chiamate, chat, fotografie, filmati. Ogni singolo elemento presente nei telefonini di Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci – i due militanti di CasaPound accusati di aver stuprato una donna a Viterbo – sarà scandagliato da un consulente tecnico nominato dal pubblico ministero Michele Adragna. Come ricostruito da TusciaWeb, obiettivo degli inquirenti è risalire a tutte le persone cui sono stati inviati i tre video e le quattro foto della violenza avvenuta all'interno dell'Old Manners Tavern, pub e sede legale di CasaPound. Sotto esame, due chat in particolare: quella del Blocco Studentesco e il Gruppo Bazzi, dove tra la 23 e la mezzanotte del 12 aprile (il giorno dopo lo stupro) alcuni iscritti hanno iniziato a dire di cancellare le foto e i video degli abusi. Il pomeriggio del 12 aprile, la donna ha sporto denuncia contro Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, rispettivamente consigliere comunale e militante di CasaPound.

Stupro di Viterbo, i messaggi nella chat di CasaPound e del Gruppo Bazzi

Alle 23.36, il mittente "Daniele da Bracciano" scrive sul gruppo Bazzi: "Fai così, chiamalo e dije che arrivano le guardie a perquisì, poi cancellate i messaggi. Regà, cancellate che sto giro so’ cazzi pe’ tutti sennò". Lo stesso Daniele da Bracciano ha scritto qualche minuto dopo nella chat del Blocco Studentesco: "Cancellare obbligatoriamente la chat. Sia chiaro, obbligatoriamente.  No domande". Daniele da Bracciano ha scritto in privato anche a Riccardo Licci prima di inoltrare i messaggi nelle chat del Gruppo Bazzi e del Blocco Studentesco: "Fai l’hard reset del telefono". Sempre a Licci ha scritto alle 23.08 pure un certo "Dodo": "Riccà, leva tutti i video e tutte le foto di quella di ieri sera. Ci so’ le guardie al pub. Di corsa". E alle 23.16 Roberto Licci scrive al figlio: "Riccardo, butta il cellulare subito". A essere cancellate non sono state solo le chat del telefono, ma anche l'hard disk del sistema di videosorveglianza esterna dell’Old Manners Tavern, dove è stata violentata la ragazza.

Stupro di Viterbo, Licci e Chiricozzi restano in carcere al Mammagialla

Nonostante l'hard reset fatto sui telefoni, la perizia dovrebbe essere in grado di recuperare ogni dato. E risalire quindi a ogni singolo messaggio mandato nella chat. Quello che emerge dall'ordinanza, infatti, è che molti sapessero dell'avvenuto stupro all'interno del pub di CasaPound. E non solo avrebbero taciuto, ma avrebbero provato anche ad aiutare Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi a occultare le prove. I due sono stati arrestati il 29 aprile e si trovano attualmente al carcere Mammagialla di Viterbo. Hanno provato a dire che la donna era consenziente, ma il giudice non gli ha creduto: i video inoltrati nelle chat, infatti, mostrerebbero secondo gli inquirenti scene di una violenza inaudita. Tre ore di botte e abusi perpetrati contro la 36enne, in stato di incoscienza e mezza svenuta a causa di un pugno alla testa datole da Francesco Chiricozzi, il consigliere comunale di CasaPound. Lo stesso Chiricozzi che, poche settimane prima, postava su Instagram un manifesto di epoca fascista con una donna aggredita da un africano e la scritta "Difendiamo le nostre donne".

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