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Opinioni

“Stai fermo, non ti devi muovere”, il video del violento fermo a metro Rebibbia

Il video di un violento fermo operato da un vigilantes e da due militari a metro Rebibbia nel pomeriggio di sabato 14 luglio. Nel video si vede un ragazzo, da quanto ricostruito trovato in possesso di marijuana, ferito al capo e steso in terra, immobilizzato con il ginocchio o l’anfibio del militare spinto contro il petto e il collo.
A cura di Valerio Renzi
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Sono le 18.25 di sabato 14 luglio e un giovane di origine africana è tenuto fermo da un militare dell'Esercito in servizio con l'operazione ‘Strade Sicure' e da un vigilantes, come si vede nel video arrivato alla redazione di Fanpage.it. Da quanto ricostruito, l'uomo era stato fermato perché trovato in possesso di marijuana. I militari vogliono procedere all'identificazione, ma il ragazzo oppone resistenza, dunque nasce una colluttazione in cui rimane ferito alla testa, come testimoniato dal video in cui si vede una chiazza di sangue.

Il fermato urla, si dimena, il militare sembra non sapere come gestirlo e comincia ad urlare a sua volta "stai zitto", "stai fermo", "basta, basta". Ma evidentemente il giovane non è più in sé, appare terrorizzato. Attorno passano le persone dirette e in uscita dalla stazione della metropolitana. In pochi si fermano, la maggior parte tira dritto per i fatti suoi. Una cittadina si ferma e chiede spiegazioni, alcuni migranti filmano la scena con un cellulare.

Per tenere fermo il ragazzo, uno dei due militari (l'altro è al telefono per chiedere rinforzi) gli schiaccia con l'anfibio e il ginocchio prima il petto poi il collo, una procedura di immobilizzazione molto rischiosa, che in alcuni casi può portare anche a conseguenze gravissime, tra cui il soffocamento (soprattutto se il soggetto è in uno stato di grande agitazione e ha il battito accelerato come in questo caso). Il militare, vedendo le mani del giovane che si muovono o forse per giustificare la sua manovra, gli dice "stai fermo, cosa volevi prendere in tasca? Cos'hai in tasca?", poi rinuncia ad impedirgli di muovere le mani: "Mi fa schifo tutto questo sangue". Dopo pochi minuti arriva una gazzella dei carabinieri e un'ambulanza che trasporta il ragazzo in ospedale per essere medicato.

Contattato questa mattina, l'ufficio stampa dell'Esercito ancora non ha fornito particolari su cosa sia accaduto, sulle ragioni del fermo e sul comportamento dei soldati coinvolti. Dalle immagini che abbiamo scelto di rendere pubbliche quella che appare evidente è una modalità d'azione potenzialmente pericolosa su una persona apparentemente inerme e terrorizzata, un giovane che si presume in questo momento colpevole di essere in possesso di marijuana.

La replica del ministro Trenta: "Hanno rispettato la legge"

La replica del ministro della Difesa Elisabetta Trenta:

Al fermo i due soldati – agendo nel pieno rispetto della legge e delle loro prerogative -hanno appurato che trasportava con se’ un importante quantitativo di sostanze stupefacenti. E questo è il motivo per cui non lo hanno lasciato andare. I nostri due granatieri hanno agito rispettando la legge e hanno tutelato la salute del soggetto chiamando un’ambulanza che subito dopo lo ha trasportato all’ospedale Pertini per sottoporlo alle dovute cure mediche.

Io non sento di biasimarli, al contrario, sento di ringraziarli!

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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