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Opinioni

Perché Matteo Salvini e questura garantiscono l’impunità di CasaPound e neofascisti

La violenza delle manifestazioni contro i rom e i migranti, che sono sfociate in aggressioni e insulti nelle ultime settimane soprattutto a Roma, godono una impunità e di una agibilità fino a qualche mese fa impensabile. Per comprendere come mai, è necessario capire chi beneficia dall’alto della violenza agita dal basso da piccoli gruppi di estrema destra.
A cura di Valerio Renzi
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Chiunque di noi organizzi una manifestazione non autorizzata, in uno sparuto gruppo, per impedire a una famiglia di esercitare il diritto a prendere possesso di una casa popolare che gli è stata assegnata, verrebbe immediatamente fermato, identificato e allontanato. Se poi cominciasse a urlare insulti e minacce per di più dal tenore razzista, a spintonare persone e agenti di polizia, verrebbe senza dubbio portato in commissariato per essere almeno denunciato a piede libero. In ogni caso il siparietto non durerebbe più di qualche decina di minuti. A Roma invece succede che viene consentito a un gruppuscolo di persone, e in particolare ai militanti e ai dirigenti di un piccolo partito di estrema destra come CasaPound, di terrorizzare una famiglia solo perché rom, con il dichiarato obiettivo di non consentirgli di esercitare e di godere di un loro diritto.

Avevamo già denunciato come le violente proteste razziste e anti rom godono di una incredibile tolleranza alcune settimane in relazione a Torre Maura. Lo abbiamo riscontrato lo scorso sabato a Torre Angela, ne abbiamo avuto un'ulteriore drammatica conferma ieri a Casal Bruciato. I gruppi di estrema destra con qualche residente, tengono in scacco la vita dei loro obiettivi per giorni. Inscenano manifestazioni in numeri molto bassi che grazie alla loro virulenza conquistano le pagine dei giornali. Il tutto sotto gli occhi benevoli delle istituzioni. E non accade solo a Roma. Sembra che lo spirito del tempo sia stato interiorizzato da questure e prefetture, che preferiscono chiudere un occhio dando spazio allo sfogatoio razzista contenendolo solo quando necessario. A protestare direttamente ieri per la gestione dell'ordine pubblico a Casal Bruciato è stata la stessa Virginia Raggi, determinata a chiedere conto del come sia possibile che ciò accada.

La risposta però si trova al Viminale. A dover spiegare la tolleranza e l'impunità di cui gode l'estrema destra nel dare vita a violente manifestazioni è il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini. Perché è evidente che chi gode dei benefici maggiori dal clima creato dal lasciare mano libera – finché proprio non esagerano – ai gruppi di estrema destra e neofascisti è proprio la Lega. Non basta che Salvini si limiti a condannare la violenza sempre e comunque, visto che il network di relazioni e alleanze di un gruppo come CasaPound arriva ormai da tempo fino ai vertici della Lega, coinvolgendo i media di destra.

Della propaganda con i fatti agita dall'estrema destra dal basso, gode chi ne raccoglie poi i frutti dall'alto. Che non sono i partitini di estrema destra, che continuano a essere inchiodati a percentuali da zero virgola, ma i partiti sovranisti che declinano gli stessi claim in chiave post ideologica. Chi svolge l'ingrato compito di soffiare sul fuoco però le ricompense in termini di visibilità, amicizia, riconoscimento e garanzia dell'agibilità politica evidentemente non mancano.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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