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Opinioni

Matteo Salvini non è più ministro: Raggi e Zingaretti bloccano gli sgomberi a Roma

Un primo effetto della crisi di governo e della probabile nascita di un governo Movimento 5 stelle – Partito Democratico, è la notizia dello stop agli sgomberi a Roma. Con Matteo Salvini che non è più ministro dell’Interno, sarebbe venuta meno la necessità di intervenire secondo il rigido cronoprogramma stabilito dalla Prefettura, e Campidoglio e Regione Lazio hanno avranno il tempo di trovare soluzioni alternative.
A cura di Valerio Renzi
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Un momento dello sgombero di via Cardinal Capranica avvenuto lo scorso luglio
Un momento dello sgombero di via Cardinal Capranica avvenuto lo scorso luglio

La crisi di governo sembra terminata, Matteo Salvini non è più ministro dell'Interno e già un primo segnale di discontinuità arriva dalla capitale proprio nel giorno dell'inizio del secondo mandato di Giuseppe Conte: dal Tavolo per l'ordine pubblico e la sicurezza, che si è tenuto in Prefettura questa mattina, arriva l'indicazione che per ora le operazioni di sgombero si fermano. Il prefetto Gerarda Pantaleone, sostenitrice della linea dura, ha evidentemente registrato il nuovo clima politico aprendo per la prima volta dopo mesi alle richieste del Campidoglio e della Regione Lazio. Alla riunione erano presenti la sindaca Virginia Raggi e l'assessore alla Casa della Regione Lazio Massimilano Valeriani, che al termine ha annunciato: "Non c'èuno sgombero imminente domani mattina, su niente".

"Si respira un buon clima, nuovo e di grande fiducia per il lavoro che dovremmo fare – ha aggiunto l'esponente del Partito Democratico – L'interlocuzione con il prossimo Governo sarà molto importante per costruire le condizioni necessarie a gestire il problema dell'emergenza abitativa a Roma e di intesa con il Comune di Roma vorremmo procedere in questo modo. Quindi, non c'è più all'ordine del giorno questa frenesia di procedere". E al nuovo Governo "amico", se alla fine nascerà, il Movimento 5 stelle e il Partito Democratico chiederanno un impegno per risolvere l‘emergenza abitativa a Roma: "Senza risorse non c'e' nessuna soluzione credibile. Il ripristino della legalità non va mai scisso dal tema dell'umanità e della fragilità delle persone. Non c'è un intervento di ripristino della legalità se non si danno alternative alle persone che stanno in quella condizione. Di intesa con il Comune e gli altri e ti produrremo un programma nei prossimi giorni".

In tirano un sospiro di sollievo in via del Caravaggio, la prossima occupazione che sarebbe dovuta essere sgomberata a tutti i costi, dove vivono più di 250 persone che solo ieri in una conferenza stampa avevano annunciato di essere pronti a resistere utilizzando "un uso proporzionato della forza di fronte all'aggressione che subiremo". Oggi qui si riuniranno centri sociali e movimenti per il diritto all'abitare, assieme ad associazioni come Libera, per fare il punto sulle trattative in corso. In una nota congiunta Prefettura e Campidoglio informano di essere a lavoro sulle soluzioni alternative, finora solo invocate, e di aver diposto "una ricognizione riguardo al lavoro di monitoraggio degli occupanti presenti presso l'immobile per assicurare soluzioni assistenziali a tutte le fragilità registrate dal censimento".

In serata arrivata una nota del Campidoglio in cui, con forza, si rivendica il ruolo dell'amministrazione capitolina e di Virginia Raggi per "attivare un tavolo che coinvolga tutti i livelli istituzionali per affrontare con misure e strumenti straordinari la questione dell'emergenza abitativa a Roma". "La sindaca – ricordano da Palazzo Senatorio – lo scorso 19 luglio aveva sottolineato, per prima, la necessita' di aprire un confronto tra Governo, Roma Capitale e Regione Lazio, per mettere al centro il carattere straordinario dei numeri registrati in citta' con oltre 11 mila persone presenti nelle occupazioni. La proposta della sindaca è stata poi inserita in una mozione presentata dal gruppo del M5s e approvata in Assemblea Capitolina il 6 agosto".

"Il rinvio dello sgombero delle famiglie di via del Caravaggio è sicuramente una scelta responsabile che apprendiamo al termine del vertice tra Prefettura, Regione Lazio e Comune di Roma. Segno della possibile inversione di rotta data dal nuovo Governo, che si sta costituendo in queste ore, al quale ora pero' chiediamo con forza di inserire nel programma un punto sulle politiche abitative, tema sul quale e' impossibile continuare a rinviare. La coscienza che il tema della casa, non puo' essere rimandato alla sicurezza e che e' diritto di tutti i cittadini ad avere un tetto sulla testa, deve tornare tra i punti di una classe dirigente che voglia veramente un Paese inclusivo", così in una nota Silvia Paoluzzi della segreteria di Roma Unione Inquilini.

Soddisfazione anche dalla Regione Lazio. Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), Alessandro Capriccioli (+Europa) e Paolo Ciani (Centro Democratico), che in questi mesi hanno lavorato per evitare nuovi sgomberi, hanno rilasciato una nota congiunta: "Regione e Comune potranno e dovranno dialogare, come da noi auspicato con il governo che si formerà per individuare nuove risorse e soluzioni concrete per le decine di migliaia di famiglie che da anni attendono una risposta al proprio diritto alla casa. Buone anche le notizie che arrivano per la questione dello sgombero di viale del Caravaggio la cui procedura a quanto pare non è più imminente. Occorre sfruttare il tempo guadagnato per elaborare soluzioni strutturali che sottraggano questa situazione allo stato di emergenza".

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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