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La Pecora Elettrica chiude e a Centocelle dopo le passerelle rimangono i cittadini (da soli)

Continua lo spaccio nel parco di via delle Palme, la militarizzazione show del quartiere non risolve i problemi e i cittadini, che continuano a incontrarsi e a scendere in piazza scemata l’attenzione mediatica, sono rimasti i soli a battersi contro chi ha terrorizzato il quartiere con i loghi dolosi.
A cura di Valerio Renzi
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La Pecora Elettrica non riaprirà. L'annuncio di Alessandra e Danilo, i due animatori della libreria e spazio culturale data alle fiamme due volte in pochi mesi, è una cattiva notizia per tutti quelli che in queste settimane sono scesi in strada, hanno manifestato, si sono riuniti, hanno tentato di capire cosa sta accadendo a Centocelle. Tre locali devastati dagli incendi in pochi mesi. Una strategia terrorista messa in campo da un nemico invisibile, da chi ha deciso che vuole mettere le mani sul quartiere.

Intanto al parco di via delle Palme, proprio di fronte alla Pecora Elettrica, pusher e operai di Acea giocano a rimpiattino. I primi continuano a tagliare i cavi dell'impianto di illuminazione installato dopo gli incendi, i secondi continuano a riaccendere le luci sul quartiere. Ma – come documentato da Fanpage.it – basa fare due passi all'interno del parco e lo spaccio la sera continua indisturbato. Ci si avvicina a una grata tagliata e dal varco passo il "fumo" e la cocaina, mentre la militarizzazione del quartiere ogni sera non sembra aver risolto nessun problema.

A Centocelle sono arrivati a cena la sindaca Virginia Raggi e anche il premier Giuseppe Conte che si è seduto in trattoria con i proprietari dei locali dati alle fiamme. Hanno provato a convincere gli esercenti a riaprire, a rialzare le serrande, a convincerli che le istituzioni sono e saranno al loro fianco. Evidentemente con non troppo successo. Finite le passarelle però rimangono al momento solo le volanti. E non basta, perché l'aggressione subita da Centocelle (che intanto che continuano le indagini continua a non avere responsabili) non si può risolvere solo con il controllo del territorio che, per altro, non rappresenta da solo un'argine evidentemente a fenomeni endemici e radicati.

Intanto i cittadini del quartiere, un tessuto fitto e vivo di relazioni e iniziative, sembrano essere gli unici a non aver abbandonato il campo abbassatasi l'attenzione mediatica. Continuano a riunirsi, a presidiare e a passeggiare per il quartiere, a mantenere accese le luci che qualcuno vuole spente a tutti i costi.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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