Quello che sta accadendo a Roma sulla questione dei rifiuti ha dell'incredibile. Non serve essere degli esperti o dei tecnici per capire quello che da mesi è chiaro a chiunque segua con un briciolo di attenzione le pagine dei quotidiani: alla chiusura della discarica di Colleferro, prevista per la fine dell'anno, la capitale sarà sommersa dall'immondizia se non si trovano soluzioni. La tragica morte di un operaio all'interno dell'impianto, ha poi accelerato quello che sarebbe stato il normale decorso delle cose, e da lunedì prossimo Ama ha chiarito che la raccolta dei rifiuti in strada andrà in sofferenza. Da gennaio 2020 sicuramente Ama non saprà dove conferire (minimo) 1000 tonnellate al giorno di indifferenziata. Una situazione da non dormirci la notte.
Eppure, nonostante fossero tutti fatti noti, la città si trova di nuovo sull'orlo del precipizio. Così ieri si è riacceso il dibattito e lo scontro politico. Ancora una volta Virginia Raggi ha accusato la Regione Lazio di non aver indicato il nuovo sito dove scaricare la monnezza di Roma. La risposta non si è fatta attendere dalla Pisana con una nota – durissima – dell'assessore Massimiliano Valeriani, e una lettera rivolta direttamente alla sindaca da parte di Nicola Zingaretti. Il governatore e segretario del PD nel comunicare con il Campidoglio ha scelto però la strada della divulgazione della norma e non della polemica politica:
Gentile Sindaca, in riscontro alla sua comunicazione mi corre l’obbligo di informarla che il vigente quadro normativo e in particolare l’art. 198 D.lgs. 152/2006, prevede che i Comuni nel concorrere alla disciplina dei rifiuti stabiliscano, tra l’altro, tutte le misure che assicurino la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti: le modalità del servizio di raccolta e trasporto; le modalità di conferimento della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani nonché le misure necessarie ad ottimizzare le forme di conferimento, ivi inclusa la scelta del sito di conferimento. La competenza a individuare un sito alternativo di conferimento per le 1000 tonnellate/giorno conferite nel sito di Colleferro è di piena responsabilità della Sua amministrazione, così come la pianificazione dei flussi di distribuzione
Una posizione che non sembra ammettere repliche: questa volta la giunta Raggi dovrà prendere una scelta sulla gestione dei rifiuti a Roma e assumersene la responsabilità. Già il piano straordinario di questa estate messo su in fretta e furia dalla Regione Lazio ha dimostrato che la situazione del ciclo dei rifiuti a Roma necessita di una risposta immediata, urgente, e di un piano di medio periodo per chiudere il ciclo e normalizzare la situazione costruendo l'impiantistica necessaria. Cosa succede ora? Potrebbe essere riaperta la discarica di Albano Laziale, che rappresenterebbe però una soluzione ponte: il settimo invaso di Roncigliano ci metterebbe pochi mesi ad essere pieno, vista la quantità di rifiuti da conferire ogni giorno.
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa intanto oggi ha chiarito che a togliere le castagne del fuoco all'amministrazione di Roma non sarà neanche il Governo: nessun commissario straordinario per la gestione dei rifiuti a Roma è in arrivo. "Il ministro dell'Ambiente non ha competenze in questo ambito, bisogna chiarire questo, lo dice la legge non è che io mi sto tirando fuori. Da quando sono ministro, da 18 mesi, io sto facendo il facilitatore tra il governatore, la sindaca e gli staff tecnici, ma non è il ruolo di chi dice non vi parlate allora vi aiuto io a dialogare ma quello di chi aiuta a trovare le mediazioni tecniche utili. Abbiamo finalmente il piano regionale rifiuti – ha spiegato – ora è il momento di applicarlo in tutto il territorio incominciando a fare gli impianti".
E mentre il garante dell'infanzia chiede un incontro urgente alle istituzioni per scongiurare che le condizioni igieniche attorno alle scuole si facciano preoccupanti, mentre i romani attendono di scoprire se tra Natale e Capodanno dovranno fare lo slalom tra i sacchetti dell'immondizia, Ama ancora non ha un bilancio approvato.