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Tutti in bici e in metro, dice Raggi. Ma Roma non diventerà perfetta in una settimana

Per la ‘fase 2′ Roma vuole puntare sulla mobilità sostenibile: bici, passeggiate, bus e metro efficienti. Non c’è riuscita per decenni, per problemi storici e non solo legati all’opera delle amministrazioni che si sono succedute. E’ una sfida che la Capitale ha sempre perso. Riuscirà a vincerla proprio in questa fase di estrema emergenza? Forse si, questa è la speranza, ma solo a patto che le automobili, in questi mesi che precedono l’estate, non tornino ad affollare le strade di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Roma città fantasma ai tempi del coronavirus - GettyImages
Roma città fantasma ai tempi del coronavirus – GettyImages
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Chi può dovrà continuare a lavorare da casa e gli orari di aziende e negozi dovranno essere quanto più possibile differenziati per eliminare le ‘ore di punta'. L'obiettivo del Campidoglio per la ‘fase 2' è chiaro: fare in modo che gli spostamenti continuino ad essere pochi, molto pochi. Perché Roma, altrimenti, non reggerebbe l'urto della ripartenza. Passeggiate a piedi, tragitti in bicicletta e con i monopattini elettrici, più corsie preferenziali per i bus in modo da aumentare frequenza e tempi di percorrenza: queste le strategie annunciate dalla sindaca Raggi, che però ha anche pregato i romani di limitare quanto più possibile l'uso di automobili private: "Altrimenti saremo invasi dalle macchine", ha ammesso. Sulla carta il ricorso alla mobilità sostenibile e al trasporto pubblico come strategia per la mobilità nella ‘fase 2' dell'emergenza coronavirus è giusto. Ma Roma non diventerà la città perfetta in una settimana. Per i problemi già noti prima dello scoppio dell'epidemia e perché la ‘fase 2' produrrà altre complicazioni di difficile gestione: la Capitale, è un dato di fatto, è una città difficile dal punto di vista geografico e urbanistico. Chiedere ai romani di spostarsi a piedi o con la bicicletta sarà complicatissimo, anche se il Campidoglio sta facendo di tutto per creare nuove piste ciclabili e accelerare i lavori di quelle già previste nel Pums, e questo sarà sicuramente un buon incentivo a privilegiare spostamenti su due ruote.

Obiettivo numero uno: evitare folla sui mezzi pubblici

Ci saranno molti cittadini, però, che torneranno a spostarsi con i mezzi pubblici e con le automobili. Per quanto riguarda il traffico delle auto al Campidoglio non resta che sperare nella buona condotta dei romani e nell'applicazione scrupolosa, da parte delle aziende, del ricorso allo smart working. Se tornerà il traffico, infatti, i cittadini rinunceranno a spostarsi a piedi e in bici e gli autobus cominceranno di nuovo a passare con meno frequenza. Questo significa file e affollamento nelle stazioni e alle fermate Atac. Sugli autobus, infatti, non potranno salire più di 20 o 30 passeggeri, a seconda della distanza di sicurezza minima per ogni passeggero che fisserà il governo. Per questo il Campidoglio sta studiando, anche sulla base delle analisi effettuate da Roma Servizi per la Mobilità, come potenziare le linee più affollate e potrebbe anche chiedere ai privati di poter utilizzare momentaneamente i pullman turistici. E' un'idea che si sta studiando, ma è molto difficile. Stesso problema per quanto riguarda le metropolitane: non saliranno più di 300 cittadini su ogni treno (al massimo).

Roma giù in tutte le classifiche sulla qualità della vita

Un modello basato sul trasporto pubblico e sulle biciclette potrebbe avere successo se e solo se i livelli del traffico dal 4 maggio si manterranno molto al di sotto dello standard (in queste ultime settimane, dimostra uno studio di Roma Mobilità, sono crollati del 90 per cento). Un aiuto, in questo senso, potrebbe arrivare dal fatto che le scuole saranno chiuse (seppure ancora non c'è l'ufficialità) fino a settembre. Se, viceversa, il traffico tornerà in breve tempo quello di gennaio, Roma avrà guai molto seri perché la Capitale non è cambiata in queste settimane: è sempre la città in cui, secondo uno studio Inrix, i cittadini perdono più tempo nel traffico rispetto alle capitali di tutto il mondo, ben 254 ore all'anno, dietro solo a Bogotà, capitale della Colombia. Non va meglio ai trasporti pubblici e alla qualità della vita: secondo una classifica di Internations del 2019, la Capitale italiana è una delle peggiori città del mondo dove espatriare. In particolare Roma è al 78esimo posto su 82 città prese in esame per quanto riguarda proprio i trasporti pubblici. Il giudizio degli stessi cittadini non è poi così diverso: secondo la XII Indagine dell'Agenzia capitolina per il controllo e la qualità dei servizi pubblici i romani votano 4,4 il servizio dei trasporti di superficie e 5 il servizio di metropolitana.

Roma riuscirà a vincere proprio ora l'unica sfida che ha sempre perso?

In conclusione: per la ‘fase 2′ Roma vuole puntare sulla mobilità sostenibile: bici, passeggiate, bus e metro efficienti. Non c'è riuscita per decenni, per problemi storici e non solo legati all'opera delle amministrazioni che si sono succedute. E' una sfida che la Capitale ha sempre perso. Riuscirà a vincerla proprio in questa fase di estrema emergenza? Forse si, questa è la speranza, ma solo a patto che le automobili, in questi mesi che precedono l'estate, non tornino ad affollare le strade di Roma.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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