È il 28 febbraio del 2018, le ultime battute di una campagna elettorale che vedrà la Lega di Matteo Salvini affermarsi nelle urne con un risultato clamoroso. Il leader del Carroccio ancora non è solito indossare la divisa della Polizia di Stato e si presenta per il suo tour elettorale nelle strade di Tor Bella Monaca, quartiere alla periferia Sud-Est della capitale che è anche una delle principali piazze di spaccio della città, spesso sinonimo di marginalità e vendita di cocaina. Solo qualche giorno fa, dopo che un agente aveva estratto un'arma al termine di un inseguimento venendo accerchiato da decine di persone, il ministro dell'Interno ha dichiarato: "Andremo fino in fondo perché non esistono zone franche a Roma. Andrò personalmente a Tor Bella Monaca". Ma Salvini sembra essersi dimenticato di quella visita e delle promesse fatte in quella occasione.
Oggi un anno dopo, Fanpage.it ha ripercorso il cammino dell'allora futuro ministro e vicepremier, constatando che nulla è cambiato, se non che oggi non c'è la neve ma un caldo primaverile. Le carcasse di auto bruciate sono ancora al loro posto, lo spaccio ricomincia appena se ne vanno telecamere e visite ufficiali e le vedette danno il segnale di via libera. I sottoscala sono ancora ripieni di immondizia e i garage abbandonati. Assieme a Barbara Mannucci, candidata alla Camera nel collegio di Torre Angela per la Lega, Salvini incontra una coppia di cittadini che vive in macchina. "Questa signora dovrebbe avere un bagno e una stanza", chiosa, promettendo assieme alla sua candidata di intervenire al più presto per sostenere gli italianissimi senza casa. L'epilogo è ben diverso: Fanpage.it ha rintracciato la coppia che viveva in macchina, che ci spiega come "due mesi dopo ignoti danno fuoco alla vettura dove dormivano e sono stati costretti a lasciare anche quel loro rifugio. Dormono ancora in strada "e nessuno ci è venuto ad aiutare".
Che la colpa della situazione di Tor Bella Monaca non sia solo di Salvini lo sa bene Nella Converti, giovane attivista del Partito democratico di 28 anni, presidente dell'associazione Bella Vera, che in via dell'Archeologia ci sta tutti i giorni. È lei che ci accompagna nel nostro tour: "Salvini è passato e non è più tornato, qua il Movimento 5 stelle ha preso una valanga di voti nel 2016 promettendo una rivoluzione che però non c'è mai stato. Siamo all'immobilismo, chi qua ci lavora e ci vive non ha visto cambiare niente negli ultimi anni".
Chi ha preso a venire spesso da queste parti è il presidente dei dem Matteo Orfini, scegliendo di prendere sul serio il suo ruolo di deputato del territorio. Un'attività minuta, per scelta lontano dai riflettori, di relazione con i cittadini e le realtà di base che sono tante. Ci sta Bella Vera, ma anche il Cubo Libro, lo storico Che Ntro Sociale e l'ex Fienile, il nuovo arrivato nella fitta rete di associazioni e presenze. Si tratta di un polo culturale animato in prima istanza dall'Associazione 21 luglio, e che ad esempio in questi mesi sta animando la Scuola di politica ‘Confini al centro'. Il prossimo 7 marzo ci sarà Emma Bonino a parlare d'Europa.
Ma le associazioni e i partiti, l'attivismo di base, da solo non ce la può fare. A Tor Bella Monaca serve una risposta concreta ai pensionati e i disoccupati che per campare fanno la "retta", insospettabili cittadini messi al lavoro dai clan per nascondere la droga in casa. Serve una risposta ai ragazzini tenuti a stipendio per fare le vedette e i pusher. Serve prima di tutto welfare, poi una rinnovata attenzione ai servizi sul territorio e alla vivibilità del paesaggio urbano: vivere in un luogo brutto, degradato, con i marciapiedi sconnessi e l'arredo urbano distrutto, tra le auto bruciate e i cumuli d'immondizia, non può che aumentare l'emarginazione di questo territorio.