Strage di Latina: una fiaccolata silenziosa per Alessia e Martina, le bambine uccise dal padre
Una fiaccolata silenziosa ha attraversato le strade di Cisterna di Latina per ricordare Alessia e Martina, le bimbe di 13 e 8 anni, vittime del padre. Un'intera comunità è stata profondamente colpita dalla vicenda consumatasi in una palazzina alla periferia della cittadina. Il serpentone silenzioso si è mosso sotto la pioggia dalla chiesa di Santa Maria Assunta, per concludersi davanti al cimitero dove nell'obitorio si trovano i corpi di Alessia e Martina in attesa che si svolga il funerale. Centinaia di persone, amici, familiari e i compagni di scuola con i genitori, ombrelli in mano hanno camminato in silenzio tra preghiere e dolore nel tentativo di farsi forza a vicenda di fronte all'orrore della strage, e rivolgendo anche un pensiero da Antonietta Gargiulo che è ricoverata in ospedale a Roma, ancora in gravi condizioni e senza sapere che le sue due bambine sono morte.
Luigi Capasso, carabiniere in forza alla stazione di Velletri, lo scorso 28 febbraio prima ha sparato all'ex moglie Antonietta Gargiulo aspettando che si recasse nel garage all'alba per andare a lavorare in fabbrica, poi è salito in casa e ha ucciso le due figlie a sangue freddo. Al termine di ore di trattativa con le forze dell'ordine che hanno circondato la casa nella speranza che le piccole fossero ancora vive, si è infine tolto la vita. Una strage che il militare avrebbe pianificato e premeditato, tanto da lasciare delle lettere e del denaro per i funerali dei congiunti.
Gli indicatori che la situazione fosse grave erano diversi: l'uomo, violento già prima della separazione chiesta dalla donna, aveva iniziato a perseguitare la moglie non esitando ad aggredirla anche davanti le figlie e fuori la fabbrica della Findus dove è impiegata. Dichiarato idoneo al servizio, ora sarà necessario stabilire se la strage si poteva evitare intervenendo prima, visto che Antonietta aveva presentato due esposti contro il marito.