Sgombero rifugiati. La prima dichiarazione dal comune: “Garantito supporto a chi ne ha diritto”
Dopo lo sgombero e gli scontri di ieri tra polizia e rifugiati a Roma, oggi è il giorno delle polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico. Il capo della Polizia Franco Gabrielli ribadisce che se ci sono stati eccessi saranno punti – riferendosi all'utilizzo degli idranti e alle urla del funzionario che durante una carica dice "se tirano cose spaccategli un braccio", come documentato da Fanpage.it – ma chiarisce che la responsabilità di quanto accaduto è della politica, tirando in ballo, ma senza citarla esplicitamente Virginia Raggi. Ci pensa il prefetto Paola Basiloni, che prima accusa il movimenti di lotta per la casa di aver "infiltrato" il comitato dei rifugiati, poi se la prende anche lei con la sindaca: "Se non si provvede a trovare alternative, non è una mia responsabilità".
A rompere il silenzio del Campidoglio, Marco Cardilli, delegato alla sicurezza di Roma Capitale: "Nei mesi precedenti, tramite gli operatori della Sala Operativa Sociale, abbiamo tentato più volte di effettuare il censimento delle persone presenti nell'immobile, ma non era stato possibile a causa dell'opposizione degli occupanti. Un impedimento che era stato segnalato dalla prefettura. Successivamente la stessa prefettura ci ha consegnato un censimento che non segnalava, ad esempio la presenza di minorenni". Come a dire: abbiamo fatto quello che dovevamo, la colpa non è nostra. Cardilli ribadisce poi come l'assistenza sia stata proposta a tutti i soggetti che ne avevano diritto
A dare la linea ufficiale del Movimento 5 stelle ci pensa Luigi Di Maio, che si schiera con l'operato delle forze dell'ordine: "Non posso immaginare che si lancino bombole alla polizia di Stato perché questi qua vogliono stare a Roma e non in provincia di Rieti. Lo Stato si deve far rispettare, noi non possiamo vedere scene di guerriglia come quelle di ieri e poi alla fine mettere sotto inchiesta la polizia di Stato per una frase”. Di Maio ha poi difeso il silenzio di Virginia Raggi: "La sindaca deve pensare prima di tutto ai romani".
Vicepresidente Regione Lazio Smeriglio: "Sfregio alla città"
"Penso che c'è un deficit drammatico di presenza e presa in carico dei problemi e della sofferenza della città, in questo caso sull'emergenza abitativa", ha dichiarato Massimiliano Smeriglio vicepresidente della Regione Lazio all'Adnkronos. "A Roma c'è un'emergenza abitativa cronica e storica, che però va affrontata in termini politici e in termini di negoziati pazienti con tutti i soggetti in campo. Il tema dell'emergenza abitativa a Roma denuncia un'incapacità politica ad affrontare un tema che non può essere risolto con l'ordine pubblico, demandando alle forze dell'ordine".
"Quella di ieri è una pagina brutta per le persone coinvolte, per la loro dignità e un ulteriore sfregio fatto all'immagine di Roma in termini globali. Per governare Roma ci vuole passione, coraggio, determinazione
presenza, programmazione – ha concluso Smeriglio – Noi siamo pronti a sostenere le amministrazioni comunali, compresa Roma, che vanno nella giusta direzione evitando il più possibile che i problemi sociali divengano problemi di ordine pubblico".