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Sgombero Ex Penicillina, Medici Senza Frontiere: “In mezzo a una strada anche malati gravi”

La denuncia dell’associazione che da un anno opera nel ghetto di via Tiburtina, seguendo circa 60 pazienti con patologie croniche anche gravi o con traumi psicologici e che ha compiuto 400 visite in una un anno all’interno della Fabbrica: “Abbiamo segnalato un giovane di 23 anni con un’amputazione della gamba, ma non gli è stata offerta nessuna soluzione”.
A cura di Valerio Renzi
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Sara Radighieri è la coordinatrice del progetto Rome Urban Settlement di Medici Senza Frontiere che si occupa monitorare gli insediamenti informali nella capitale, e sostenere chi vi abita. "Abbiamo una clinica mobile che porta soccorso e sostegno medico e psicologico alle persone che si trovano in una condizione di marginalità, e che hanno difficoltà ad accedere alle cure mediche di base", spiega. Per circa un anno il team di Msf è intervenuto all'interno dell'ex fabbrica di Penicillina, compiendo circa 400 visite con un medico, uno psicologo e un assistente sociale nel corso degli interventi settimanali all'interno del ghetto di via Tiburtina.

"Questa mattina siamo venuti a monitorare le operazioni di sgombero. – spiega la coordinatrice del team mobile – Le condizioni igienico sanitarie all'interno erano terribili: amianto, rifiuti tossici, niente bagni o acqua corrente. Abbiamo seguito una sessantina di pazienti con patologie croniche anche gravi come diabete o insufficienza renale, disabilità e vulnerabilità psicologiche, spesso dovute a gravi traumi subiti durante il viaggio per arrivare in Italia o nei paesi d'origine". Alcune delle patologie riscontrate sarebbero state dovute proprio alle condizioni di vita all'interno del relitto industriale: "Le patologie maggiormente presenti, quali infezioni cutanee, gastroenteriti e patologie respiratorie, possono essere attribuite alle condizioni di vita insalubri all’interno dello stabile ed aggravate dall’assenza di acqua corrente e servizi igienici".

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"Siamo qui per sostenere i nostri pazienti, per capire che fine faranno e per continuare a seguirli. – prosegue Sara – Le condizioni di alcuni di loro le abbiamo segnalate alla Sala Operativa Sociale sperando in una soluzione, nell'ultima settimana già ne hanno accolti una decina, che ovviamente è un numero molto basso rispetto alle esigenze: purtroppo non tutte le persone che abbiamo segnalato sono state accolte". Persone malate, bisognose di assistenza e cura secondo quanto denunciato da Medici Senza Frontiere non trovano risposte adeguate, avendo come unica alternativa la strada: "La scorsa settimana abbiamo segnalato un giovane di 23 anni con una gamba amputata, ma non gli è stata offerta nessuna soluzione e ora è stato portato in Questura per l'identificazione".

Sono 96 le persone che si trovavano nell'immobile ex Penicillina che, alle ore 15.30, risultano accolte presso le strutture di Roma Capitale. Altre 70 persone sono ancora in attesa di effettuare il colloquio con gli operatori. Roma Capitale, con una nota dell'assessora Laura Baldassare, garantisce al contrario l'interessamento dell'amministrazione a tutte le situazioni di fragilità: "Il percorso per garantire l'accoglienza delle persone presenti presso l'immobile dell'ex Penicillina si è sviluppato negli ultimi mesi grazie a un lavoro integrato tra i vari livelli istituzionali e le associazioni che operano sul territorio. Un lavoro che ha consentito di incrociare i dati e le informazioni, assicurando la mappatura delle persone in condizione di maggiore fragilità e vulnerabilità".

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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