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Rocca di Papa, la Regione Lazio diffida la Rsa San Raffaele e trasferisce oltre 80 pazienti

L’assessorato regionale alla Sanità ha reso noto che la Regione Lazio ha diffidato la Rsa San Raffaele di Rocca di Papa e trasferito oltre 80 pazienti in ospedali e centri del territorio. Sul caso indaga la Procura di Velletri. Continuano i controlli nelle strutture per anziani: 482 quelle ispezionate.
A cura di Alessia Rabbai
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La Rsa San Raffaele a Rocca di Papa (La Presse)
La Rsa San Raffaele a Rocca di Papa (La Presse)

La Regione Lazio ha diffidato la Rsa San Raffaele a Rocca di Papa. A renderlo noto l'assessorato regionale alla Sanità che ha spieato come i documenti siano stati trasmessi in Procura, per i dovuti accertamenti. La Regione Lazio fa sapere che sono stati effettuati i trasferimenti degli ospiti ricoverati nella struttura ad altri centri del territorio. Ottantuno pazienti sono stati trasferiti in altre strutture ospedaliere, mentre 8 nella Rsa di Genzano. Sono 13 i nuovi contagi nella Asl Roma 6 di oggi, giovedì 23 aprile, mentre 48 le persone uscite dall'isolamento domiciliare. Trasferiti in altre struttura anche 17 pazienti dalla Rsa San Raffaele di Montecompatri, eseguita sanificazione a Villa delle Querce. Continuano i controlli sulle strutture che ospitano anziani:secondo quanto dichiarato ieri da D'Amato sono 482 le strutture ispezionate.

Alla Rsa San Raffaele cordone sanitario fino al 28 aprile

Dalla Asl Roma 6 era arrivato un avvertimento due giorni fa: se la struttura non avesse adempiuto alle prescrizioni indicate per il contenimento del contagio da coronavirus, sarebbe stata diffidata. Così è accaduto. La Rsa San Raffaele è stata messa in isolamento dopo che al suo interno sono stati registrati oltre 150 casi positivi al coronavirus tra pazienti e dipendenti ed è attivo almeno fino al 28 aprile un cordone sanitario. Si tratta di una delle situazioni più gravi del Lazio, sulla quale adesso indaga la procura di Velletri. A denunciare l'operato della struttura i familiari degli anziani ricoverati, parlando di ritardi nel mettere in pratica le disposizioni per limitare il contagio. Il 16 aprile, inoltre, è stato diffidato il direttore sanitario del San Raffaele: secondo la Regione Lazio, non avrebbe avuto i titoli necessari per ricoprire il ruolo.

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