Processo Mafia Capitale: condannato a 19 anni Salvatore Buzzi, 20 anni per Carminati
A due anni e mezzo dal terremoto politico giudiziario che ha travolto Roma, la sentenza di primo grado del processo Mafia Capitale.Dopo la riunione in camera di consiglio letto il verdetto nell'aula bunker di Rebibbia. Condannato a 19 anni Salvatore Buzzi, l'accusa aveva chiesto 26 anni, Massimo Carminati a 20 anni di carcere, l'accusa aveva chiesto 28 anni. Queste le pene comminate dai giudici per i due principali accusati dall'inchiesta "Mondo di Mezzo".
Cade l'aggravante di associazione di associazione mafiosa
Per i giudici Mafia Capitale non è una mafia. Perde la sua principale scommessa la procura di Roma, che aveva paragonato Carminati e Buzzi a dei boss e parlato di un'associazione mafiosa "originale e originaria". Caduta invece l'aggravante di 416 bis per tutti gli imputati. I giudici hanno invece l'esistenza di due distinte associazioni mafiose.
Il Pm Ielo: "Deluso, ma le sentenze si rispettano"
"Sono state riconosciute quasi tutte le ipotesi corruttive contestate, devo leggere con attenzione il dispositivo. È stato un fenomeno di criminalità organizzata non mafioso", così il procuratore aggiunto Paolo Ielo ha commentato la sentenza"Le sentenze non devono deludere, devono essere rispettate – ha chiarito – In parte la sentenza riconosce la bontà dei fatti contestati. Ci deve essere per chi fa il mio mestiere un approccio quanto più possibile laico e razionale". Il pm poi non ha escluso che la procura decida di ricorrere in appello.
Carminati: "Soddisfatto". Legale Buzzi: "Sconfitta dei pm"
"Avevi ragione tu, sono soddisfatto", così il ‘Cecato' parlando con la sua legale Ippolita Naso. Positivo anche il commento di Salvatore Buzzi Alessandro Diddi: "L'accusa di mafia era stata costruita ed oggi è crollata. Per i pubblici ministeri è una sconfitta. Bisognerebbe adesso riscrivere la storia della pubblica amministrazione in questa città". Gli avvocati parlando di "un bruttissimo colpo" per l'impianto accusatorio della procura di Roma.
L'avvocato Naso: "Sentenza omaggio a Falcone e Borsellino"
Soddisfatto l'avvocato di Massimo Carminati, che parla di una sentenza che è "un omaggio a Falcone e Borsellino", perché "la mafia è una cosa seria e non va banalizzata, se tutto diventa mafia non si capisce più cosa sia".
Le condanne del processo Mafia Capitale
Condannati 41 imputati su 46. Tra i nomi eccellenti a giudizio Mirko Coratti (ex consigliere del Pd) che è stato condannato a 6 anni, e poi Luca Gramazio, l'ex capogruppo del Pdl in aula Giulio Cesare ritenuto interno all'associazione a delinquere, condannato a 11 anni. Per Luca Odevaine (che ha già patteggiato due anni e quattro mesi di carcere in un procedimento parallelo) la condanna è di 6 anni e 6 mesi. Sempre tra i politici condannato 6 anni l'ex minisindaco di Ostia Andrea Tassone e a 7 anni l'ex consigliere in Campidoglio del Pd Pierpaolo Pedetti. Per Giordano Tredicine (centrodestra): 3 anni. Per l'ex Ad di Ama dei tempi di Alemanno Franco Panzironi la pena è di dieci anni di reclusione. Riccardo Brugia, un passato nei Nar e poi da criminale comune, 11 anni di carcere: era considerato il braccio destro di Carminati. 10 anni per il top manager Franco Testa. Per Nadia Cerruti, la segretaria di Salvatore Buzzi, una condanna a 5 anni. Assolti invece Giovanni Fiscon, Rocco Rotolo, Salvatore Ruggiero, Giuseppe Moiani e Fabio Stefoni.
Mafia Capitale: il processo che ha cambiato il volto della città
Cè un prima e un dopo il 2 dicembre 2014 nella capitale, il giorno in cui la procura di Roma esegue 37 arresti: politici, imprenditori, criminalità comune ed ex terroristi neri, funzionari comunali. È solo il primo atto (altri 44 arresti arriveranno 6 mesi dopo) del terremoto politico giudiziario che impareremo a conoscere con il nome di ‘Mafia Capitale': un verminaio di interessi e corruzione con al centro appalti e commessi del comune di Roma. Coinvolti esponenti di centrodestra e di centrosinistra, l'onda lunga dell'inchiesta che travolge il Campidoglio, contribuirà a farà cadere la giunta di Ignazio Marino e al trionfo del Movimento 5 stelle. Oggi la sentenza di primo grado sarà letta attorno alle 13.00 nell'aula bunker di Rebibbia, ii giudici sono riuniti dalle 9.3o in camera di consiglio per deliberare.
Raggi in aula: "Un momento importante per Roma e per i romani"
La sindaca di Roma Virginia Raggi è arrivata in aula alle 12.30 per assistere alla lettura della sentenza. Poche battute con gli oltre cento giornalisti presenti: "È un momento importante per Roma e per i romani".
Chieste 19 condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso
Il procuratore capo Giuseppe Pignatone presenta l'inchiesta ‘Mondo di Mezzo' alla stampa e chiarisce subito: siamo di fronte ad una nuova mafia "originaria e originale". E proprio qua sta la scommessa degli inquirenti, che hanno chiesto la condanna di 19 imputati su 46 di quelli a sentenza oggi, per 416 bis, il reato che descrive l'associazione a delinquere di stampo mafioso. In tutto chiesti 515 anni di carcere. Tra loro il ras delle cooperative Salvatore Buzzi, l'ex Nar e banda della Magliana Massimo Carminati, l'ex direttore generale di Ama dell'epoca Alemanno Franco Panzironi, l'esponente di centrodestra Luca Gramazio, il top manager Fabrizio Testa e Riccardo Brugia, in passato anche lui vicino ai Nar per condurre poi una blasonata carriera da criminale.
Il processo a Mafia Capitale: 230 udienze
Le richieste sono arrivate al termine di 230 udienze svoltesi nell'aula bunker di Rebibbia. Protagonisti assoluti le due figure al centro del sistema criminale descritto nell'inchiesta: Salvatore Buzzi, per il quale l'accusa ha chiesto 26 anni e 3 mesi di carcere, e il suo socio occulto Massimo Carminati, che rischia una condanna a 28 anni di carcere. Il primo è a capo di un impero della cooperazione ‘rossa', ex detenuto redento, conosce tutti e si premura di finanziare campagne elettorali a destra e a manca. È lui che tiene i rapporti con la politica, chiede ed elargisce favori, corrompe quando necessario. Carminati invece rappresenta il ‘mondo di mezzo', la relazione tra il mondo dei colletti bianchi e le strade. Quelli che per la procura sono i due azionisti di maggioranza dell'associazione mafiosa nel corso del processo si sono contraddetti e non si sono risparmiati vicendevoli accuse.
Mafia Capitale: le condanne finora
Alla sentenza di oggi si arriva dopo che già diverse condanne sono state comminate, per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato o coinvolti in filoni secondari dell'inchiesta. L'ex consigliere del Pd e assessore alla Casa della giunta di Ignazio Marino Daniele Ozzimo viene così condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione, con l'accusa di corruzione e atti contrari ai doveri di ufficio, mentre l'ex consigliere di Centro Democratico Massimo Caprari viene condannato a 2 anni e 4 mesi.
Luca Odevaine, ex capo di gabinetto di Walter Veltroni e poi al tavolo dell'emergenza Nord-Africa patteggia due anni e otto mesi: ha pilotato dalla sua posizione assegnazioni dei centri d'accoglienza. Arrivano anche le prime quattro condanne, sempre in procedimenti secondari dell'inchiesta, per il collaboratore di Buzzi Emilio Gammuto , l'ex dirigente comunale Emanuela Salvatori e per gli uomini di Carminati Raffaele Bracci e Claudio Gaudenzi.
Mafia Capitale: stralciate le posizioni di 113 indagati
Lo scorso febbraio invece sono state stralciate le posizioni di 113 indagati, tra cui l'ex sindaco Gianni Alemanno e il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.