Mentre l'attenzione della stampa è rivolta a via Raffaele Costi, dove dalle 7.00 sono in corso le operazioni di sgombero di uno stabile occupato da famiglie italiane e migranti, al presidio dei volontari di Baobab Experience all'improvviso arrivano decine di agenti di polizia in tenuta antisommossa e gli uomini in borghese della Digos e della questura di Roma. Ingente lo spiegamento di forze: quattro blindati, un bus e sette macchine.
Ma non è la solita operazione di routine per identificare i presenti al presidio. Secondo quanto denunciato dagli attivisti gli agenti sono lì con un obiettivo preciso: trovare i migranti eritrei sbarcati dalla nave Diciotti e allontanatisi dal centro ‘Mondo Migliore' di Rocca di Papa per continuare il loro viaggio, presumibilmente verso un altro paese europeo dove magari ad attenderli ci sono amici o parenti.
Il tutto si svolge in pochi secondi: "Agenti in tenuta antisommossa hanno caricato di forza 16 ragazzi sul bus mentre questi erano in fila per essere visitati dallo staff sanitario di Medici Senza Frontiere. La polizia ha confermato di essere alla ricerca dei migranti sbarcati dalla nave Diciotti. I sedici ragazzi ora sono all'ufficio immigrazione di via Patini insieme ad operatori legali e avvocati che impediranno l'operazione illegale che si vuole mettere in atto: costringerli a tornare al centro di Rocca di Papa".
Parlano di un'azione indiscriminati da Baobab, agita senza nessuna certezza e soprattutto senza alcun motivo:
"Non abbiamo niente da nascondere e, come ci ricorda la Caritas, non stiamo parlando né di fuggitivi né di ricercati. Come i migranti della Diciotti e i tanti salvati in mare, come quelli delle imbarcazioni di fortuna che riescono ad arrivare sulle nostre coste, ne abbiamo incontrati a decine di migliaia negli ultimi tre anni.
Sono migranti “in transito”, l’Italia non è la loro meta ma una tappa del loro viaggio verso il ricongiungimento con parenti e la speranza di una vita migliore".
La denuncia viene confermata via Twitter anche da Medici Senza Frontiere, i cui medici hanno visto i pazienti in fila per essere visitati portati via dalla polizia: "È una inaccettabile violazione del diritto alle cure mediche. L´operazione ha anche violato confidenzialità medica".
La notizia dell'allontanamento di un gruppo di migranti della Diciotti dal centro di Rocca di Papa era stata diffusa proprio dal Viminale, che non ha ritenuto necessario però sottolineare che gli uomini e le donne al centro loro malgrado di un caso politico, mediatico e anche giudiziario, non avevano nessun obbligo di residenza nel centro messo a disposizione della Cei, che non si trovano in uno stato di detenzione e che nei limiti stabiliti dalla legge hanno libertà di movimento. Perché allora il ministro Matteo Salvini dà loro la caccia?