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Perché il Pd ha paura della partecipazione delle donne? Scontro tra Caudo e i dem in III Municipio

Dopo mesi di tensioni scoppia il caso dei rapporti tra la giunta di Giovanni Caudo e una parte del Partito Democratico. Motivo dello scontro la Casa dei Diritti e delle Differenze di Genere, che la giunta avrebbe voluto come luogo di partecipazione e non solo di servizi, i dem invece hanno votato un emendamento con Lega e Fratelli d’Italia.
A cura di Valerio Renzi
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Il III Municipio di Roma è pronto a inaugurare una Casa dei Diritti e delle Differenze di Genere, un luogo di servizi rivolti alle donne, dal sostegno contro la violenza alla salute femminile, immaginato in uno spazio pubblico in via Rovetta nel quartiere Talenti. Un atto su cui la maggioranza di centrosinistra di Giovanni Caudo è arrivata a un braccio di ferro apparentemente inspiegabile: da un lato la maggior parte dei consiglieri del Partito Democratico, dall'altro la giunta. Il nodo del contendere l'apertura della Casa alla partecipazione delle donne in forma aperta e informale, come avrebbe voluto il processo originario pensato dalla giunta, o la sua chiusura alle sole realtà accreditate e costituite formalmente in associazione o simile, come proposto da alcuni consiglieri dem.

Alla fine un emendamento votato oggi nel parlamentino di piazza Sempione ha visto convergere sulla proposta del Partito Democratico – compatto con l'eccezione di due consiglieri che si sono astenuti – i voti della destra della Lega e di Fratelli d'Italia. Una scelta che ha mandato su tutte le furie le donne del territorio che avevano lavorato a immaginare il funzionamento del nuovo spazio, ma anche lo stesso Giovanni Caudo che parla di "atto politico ostile" nei suoi confronti, da parte di quei consiglieri del Partito Democratico che giudicano troppo autonoma l'iniziativa della giunta e del presidente.

Da oggi il Municipio III ha una Casa dei Diritti e delle Differenze di Genere, sarà in via Rovetta, nel quartiere Talenti, ci abbiamo lavorato mesi, prima fra tutti l’assessora Claudia Pratelli a cui va il mio ringraziamento per la tenacia e la pazienza.  – si legge in una nota -Lì saranno offerti dal municipio i servizi sociali dedicati alle politiche di genere, alcuni  servizi del consultorio offerti dall’ASL Rm1, saranno inoltre ospitati progetti di cooperative e associazioni a sostegno delle donne, dei minori e dell’inclusione. Ma avrebbe dovuto essere anche un luogo aperto a incontri per favorire una Rete territoriale per le politiche che riguardano questi temi. Tuttavia, la maggioranza del Consiglio, con una parte dei consiglieri del Pd che ha votato insieme alla Lega di Salvini e Fratelli d’Italia e ha modificato con un emendamento il contenuto della delibera, votando in difformità palese con il voto del Presidente del municipio”. Poi l'affondo più duro: “È l’ulteriore dimostrazione dell’atteggiamento proprio di chi intende la politica in modo asfittico, non in grado di accogliere il bisogno di prendere parola, di partecipazione e di coinvolgimento che si respira nella Città. Si tratta di un atto politico ostile nei confronti del Presidente e della sua Giunta”.

Pochi minuti dopo che è stata diramata questa nota, arriva quella del capogruppo del Pd in consiglio municipale Christian Giorgio, dai toni decisamente diversi e in cui non viene registrato nessun problema: "Oggi, al termine di un percorso di serio approfondimento, abbiamo approvato con pronta esecutività all'unanimità dei presenti in Consiglio municipale l'istituzione della Casa dei Diritti e delle Differenze. Una vittoria per il territorio tutto, che garantisce servizi di qualita' a tutte e tutti i cittadini che vi ricorreranno, favorendo anche l'attivazione di una rete territoriale per le politiche di genere, da sempre valore centrale nel nostro impegno politico. Ringraziamo tutte le forze di maggioranza e di opposizione che hanno deciso di sostenere con noi questa coraggiosa scelta".

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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