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Per l’ex ad di Ama Lorenzo Bagnacani l’obiettivo di Raggi è aprire Ama ai privati

Lo ribadisce l’ex ad che ribadisce di essere stato “cacciato” da Virginia Raggi dopo le pubblicazioni degli audio con la sindaca. In due interviste ribadisce come lo scontro sul bilancio sarebbe andato avanti con l’obiettivo di aprire ai privati l’azienda. Una versione dei fatti seccamente smentita dal Movimento 5 stelle.
A cura di Valerio Renzi
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Lascia intendere, fa solo "un ragionamento", ma dove vuole andare a parare è chiaro: le pressioni di Virginia Raggi sul bilancio di Ama avrebbero avuto come obiettivo l'ingresso dei privati nella gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti della capitale Gli audio pubblicati in esclusiva dall'Espresso, che ieri hanno fatto deflagrare l'ennesima polemica politica attorno alla giunta del Movimento 5 stelle, mostrerebbero secondo l'ex ad di Ama Lorenzo Bagnacani il suo comportamento corretto. Lo ribadisce oggi in un'intervista al quotidiano la Repubblica: "Questa vicenda mostra che ho sempre perseguito la via della legalità. Sono stato allontanato per non essermi piegato a delle richieste che reputavo assolutamente non conformi. Ho rispettato le regole anche davanti al rischio di essere cacciato".

Poi, dalle colonne de La Stampa, arriva al punto: perché il bilancio di Ama doveva chiudere in rosso? Perché da parte del Campidoglio la volontà di arrivare allo scontro per non riconoscere 18 milioni di euro di servizi cimiteriali svolti prima del 2015? "In Regione, in audizione, mi sono lanciato in un'interpretazione. Ho detto che la delibera che apre, dopo due rendiconti in perdita, alla privatizzazione di Ama non è mai stata cambiata. Quell'atto e l'ostinazione a portare l'azienda in una direzione… non decreto i motivi altrui, il mio è un ragionamento", argomenta il manager una volta considerato molto vicino al Movimento 5 stelle. Poi insiste: "Sono sempre stato in silenzio, subendo dieci mesi di vessazioni indicibili. In autunno ho capito che il problema non era il credito di 18 milioni. Ero io perché non mi prestavo a chiudere il bilancio in passivo, mandare l'azienda in malora, aprire la strada ad altre soluzioni". Proprio sul nodo del bilancio e dello scontro tra i vertici di Ama e la giunta, se ne è andata l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari, parlando di "scelta incomprensibile" da parte del Campidoglio. Sarebbe indispensabile per ricostruire la vicenda fino in fondo sentire anche la sua di voce.

Mentre dalle opposizioni, dal Pd alla Lega con Matteo Salvini, che non smette di sparare ad alzo zero contro la sindaca da giorni, si chiedono le sue dimissioni a gran voce, Virginia Raggi si è difesa così nello studio di Piazza Pulita, che racconta tutta altra versione dello scontro: "Non consento di dire a nessuno di dire che io volevo approvare il bilancio in rosso, ma devo approvarlo in maniera veritiera e corretta. Se il bilancio è in attivo, i dirigenti di Ama prendono premi a pioggia e non è giusto che prendano premi se la città non è pulita. Io la faccia ce la metto e mi prendo tutte le responsabilità. Io questa persona l'ho cacciata, non aveva il coraggio di pulire una città e non aveva il coraggio di riprendere i premi che aveva già dato. Mi sono presa la responsabilità di revocarlo quando non ha portato i risultati e quando ha preteso l'approvazione di un bilancio ad occhi chiusi, come hanno sempre fatto".

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