Mafia Capitale 2, 44 nuovi arresti. Tsunami nel mondo politico romano
Che l'inchiesta ‘Mondo di Mezzo' su mafia capitale non fosse finita lo sapevano anche i sassi, che la seconda tranche di arresti sarebbe stata così consistente e con nomi eccellenti non tutti lo immaginavano. Da questa mattina all'alba i Ros dei carabinieri stanno eseguendo 44 ordini di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari tra Lazio, Abruzzo e Sicilia, mentre ci sono 21 indagati a piede libero le cui abitazioni stanno venendo perquisite. Il blitz sta interessando le province di Roma, Rieti, Frosinone, l'Aquila Catania ed Enna. Tra i reati contestati il 416 bis, ovvero associazione mafiosa, turbativa d'asta e false fatturazioni. In carcere politici di Forza Italia e Pd. Tra gli indagati ci sono anche l'ex numero uno Lega Coop del Lazio Stefano Venditti, il direttore del Dipartimento Politiche Sociali della Regione Lazio, Fabio Magrini, il sindaco di Castenuovo di Porto, Fabio Stefoni e il costruttore D.P.
Marino: "Vince la Roma per bene"
"Oggi vince la Roma per bene, vince il cambiamento che io ho voluto sin dall'estate 2013 quando appena insediato ho chiamato gli ispettori della Guardia di Finanza. Perdono i corrotti, le persone cattive. Ma noi siamo la maggioranza e vinceremo". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino in una intervista al Tg3. "Qui hanno spazio solo le persone per bene, per tutti gli altri la porta è chiusa e verranno cacciati dalla casa dei romani", ha detto e poi, in un'intervista a SkyTg24 ha aggiunto: "Tutto quello che è accaduto in passato con le regole che ci siamo dati non può più accadere. Io ho l'orgoglio nel dire che Roma è la più grande città metropolitana di Italia che nel 2015 ha votato il suo bilancio".
Orfini: "Marino e Zingaretti baluardo della legalità"
“Marino non deve dimettersi ma andare avanti sulla linea di questi anni, come sta facendo Nicola Zingaretti. Dovremmo ringraziare il sindaco e dovrebbero farlo tutti i cittadini che hanno a cuore la legalità. Marino e Zingaretti sono stati un baluardo contro la criminalità, quello che emerge ora è anche grazie alla loro attività di denuncia”. Lo ha affermato il presidente del Pd, Matteo Orfini, nel corso di una conferenza stampa nella sede nazionale del partito, a Roma. “Il Pd sta facendo pulizia, facciamo appello quindi alle altre forze della città, c'è bisogno che si rigenerino le classi dirigenti della città e stupisce che solo noi lo stiamo facendo. Ma il tema dell'attecchimento della criminalità non riguarda solo la politica, ma interroga imprese e mondo del lavoro, che invece assistono muti a quanto accade e non hanno fatto opera di rigenerazione come il Pd”, ha concluso Orfini.
Zingaretti: "Avanti con legalità e trasparenza"
"Dalla Procura un lavoro importante e utile per fare chiarezza e rafforzare la legalità nella Pubblica Amministrazione. Da parte nostra, in Regione, in questi due anni, abbiamo fatto di tutto per governare bene, rafforzando la legalità e la trasparenza. Andremo avanti così, sempre più determinati". Lo afferma in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Movimento 5 Stelle: "Marino si dimetta"
"Altre 44 persone sono state arrestate per Mafia Capitale. L'accusa è di aver contribuito a creare un business sui flussi migratori e i campi di accoglienza. Tra gli arresti ci sono diversi esponenti del Partito Democratico e di altre forze politiche, salvo il M5S, che ne esce ancora una volta pulito». Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo."Chiediamo un estremo gesto di responsabilità e un gesto di amore per questa città, evitandogli l'onta di uno scioglimento per mafia durante il Giubileo: vogliamo le dimissioni di Marino per liberare Roma". Così Roberta Lombardi, deputata 5 Stelle, commentando i nuovi arresti dell'inchiesta ‘mondo di mezzo' su mafia capitale. "Il M5S – prosegue la grillina – è l'unica forza politica in grado di liberare Roma dal malaffare della criminalità organizzata".
Mafia Capitale 2, al Nazareno vertice d'urgenza
Mentre l'Assemblea Capitolina non inizia per mancanza del numero legale, e la capigruppo decide di aggiornarsi a lunedì per programmare i nuovi lavori, nel quartier generale del Partito democratico si svolge un vertice d'urgenza. Al Nazareno il presidente del Partito democratico e commissario del partito romano Matteo Orfini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Ignazio Marino. Sul tavolo gli effetti politici della nuova ondata di arresti connessi all'inchiesta mafia capitale che hanno colpito con forza anche il Pd.
Il sindaco Ignazio Marino: "Ora in Campidoglio solo onesti"
"Sono estremamente felice ed orgoglioso del lavoro del procuratore Pignatone. Il procuratore, dal suo punto di vista e dalla sua area di lavoro, sta svolgendo lo stesso tipo di compito che noi stiamo svolgendo dal punto di vista amministrativo", così ha commentato l'operazione di questa mattina il primo cittadino di Roma Ignazio Marino. Il sindaco ha poi aggiunto come la discontinuità con il malaffare sia già in atto:"Credo che la politica nel passato abbia dato un cattivo esempio. Oggi, sia in Campidoglio che in alcune aree strategicamente molto toccate come Ostia, abbiamo persone perbene che vogliono ridare la qualità di vita e tutti i diritti e la dignità che la Capitale d'Italia merita". A difendere l'operato del sindaco il senatore democratico Stefano Esposito chiamato a ricoprire il ruolo di commissario del partito ad Ostia, che invita gli altri esponenti del Pd romano e non solo "ad aiutare Marino invece di fare il tiro al piccione", e poi senza mezzi termini: "Che la smettano di rompere i coglioni a Ignazio Marino".
Comune di Roma verso il commissariamento?
Con la nuova tornata di arresti si torna a parlare del commissariamento di Roma Capitale. Un'ipotesi che l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella sembra prendere sul serio: "Nessuna paura perché se per caso si prenderà questa decisione, non potremo che rispettarla e accettarla. Credo però che bisognerà valutare bene questa decisione perché in questo momento dire che il Comune sia infiltrato dalla mafia, che sia in mano alla corruzione e che non sia in grado di lavorare quando invece sta lavorando con la massima trasparenza anche se con un po' di lentezza". Dal canto loro le opposizioni invitano Marino a gettare la spugna: "Abbia la decenza di evitare alla Capitale d'Italia la vergogna di essere commissariata per mafia. – tuona Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia – Si dimetta e si torni alle urne il prima possibile".
Mafia Capitale 2, i politici a libro paga
Un vero e proprio tsunami ha colpito il mondo politico romano. Finiscono in carcere l'ex presidente del consiglio comunale Mirko Coratti e Daniele Ozzimo ex assessore alla casa e consigliere comunale, già indagati e dimessisi ed entrambi esponenti del Partito democratico. E ancora Paolo Pedetti, anche lui consigliere comunale del Pd e a capo della Commissione Patrimonio. Ai domiciliari il consigliere capitolino di Centro democratico Massimo Caprari e Giordano Tredicine, vicepresidente del consiglio comunale e vicecoordinatore di Forza Italia per il Lazio. In carcere anche il capogruppo di Fi alla Regione Lazio Luca Gramazio, considerato uno dei terminali politici più importanti di Buzzi e Carminati. Costretto nella propria abitazione anche l'ex minisindaco di Ostia Andrea Tassone, costretto alle dimissioni dal Partito democratico alcune settimane fa.
Mafia Capitale 2: le intercettazioni. Il business delle spiagge
Proprio grazie ai rapporti con la politica Mafia Capitale si sarebbe aggiudicato il bando per la pulizia delle spiagge di Ostia. Un pacchetto da 1,2 milioni di euro passato dalla Regione Lazio al X Municipio, grazie alla complicità di Tassone e Gramazio. Ecco come spiega in un'intercettazione riportata da il Messaggero al collaboratore Bugitto la questione Salvatore Buzzi:
Buzzi: “Gramazio c’ha fatto da’ 1 milione di euro.. ha dato 1 milione di euro al Comune di Ostia..”
Bugitto: “Si.. ma per il verde?”
Buzzi: “Per il verde” Bugitto. “Ok a posto”
Buzzi: “Questo verde deve ritornà tutto a noi perché..una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.. quando il Presidente del Municipio che io c’ero andato a parlà..sta facendo gli atti per darceli tutti a noi..
Roma: Mafia Capitale 2, l'affare migranti
Nel mirino degli inquirenti soprattutto il business legato all'emergenza migranti, ovvero la gestione dei campi d'accoglienza. Quello smantellato oggi sarebbe in gran parte il sistema corruttivo che, facente capo all'ex braccio destro di Veltroni Luca Odevaine il quale, "in qualità di appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, è risultato in grado di ritagliarsi aree di influenza crescenti". Secondo gli inquirenti era in grado di "garantire consistenti benefici economici ad un ‘cartello d'imprese interessate alla gestione dei centri di accoglienza, determinando l'esclusione di imprese concorrenti dall'aggiudicazione dei relativi appalti". Odevaine, che si trova già in carcere, ha già ammesso davanti ai giudici di aver preso soldi da Salvatore Buzzi per favorire le suo cooperative.
Al centro del disegno criminoso assieme ad Odevaine ci sarebbe sempre Salvatore Buzzi, il ras della coop, perno di "una rete di cooperative sociali che si sono assicurate, nel tempo, mediante pratiche corruttive e rapporti collusivi, numerosi appalti e finanziamenti della Regione Lazio, del Comune di Roma e delle aziende municipalizzate".
Il sistema di Odevaine avrebbe riguardato non solo Roma ma anche la Sicilia, in particolare il Cara più grandi d'Italia quello di Mineo. Perquisizioni sono in corso in diversi uffici della provincia di Catania. Passata al setaccio la sede del Consorzio Sol Calatino – Società Cooperativa Sociale, all'intenro dell'Ati che si occupa dei servizi nel Cara di Mineo, e diversi uffici della Provincia Regionale di Catania. "L'attività di indagine – si legge nella nota della procura di Catania che sta agendo di concerto con i magistrati romani – è finalizzata a verificare se gli appalti per la gestione del Cara siano stati strutturati dal soggetto attuatore al fine di favorire l'Ati condotta dalla cooperativa catanese Sisifo, così come emerso anche nelle indagini della Procura di Roma, con la quale ècostante il coordinamento delle indagini".