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La Roma in Chiaro Scuro di Federico Principe: magistrato irregolare

“Chiaro Scuro” è il romanzo di esordio del giornalista Danilo Chirico. Protagonista è il magistrato irregolare Federico Principe, impegnato a svelare le trame tra politica, ‘ndrangheta, economia che si intrecciano a Roma. Un’inchiesta che lo porterà anche a fare i conti con la storia della sua famiglia, e a fare compromessi indicibili.
A cura di Valerio Renzi
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Quando gli articoli, gli studi, le inchieste non bastano per afferrare la realtà che gli preme di raccontare fino in fondo, capita che studiosi, giornalisti, ricercatori, ma anche magistrati e avvocati, si mettano a scrivere fiction. Sono racconti fatti di cose vere, che arrivano al nocciolo delle storie che non sempre è facile afferrare con altri generi letterari. È il caso di Danilo Chirico, scrittore e giornalista, che ha esordito con il suo primo romanzo, “Chiaro Scuro”, edito da Bompiani. È una storia che fa su e giù tra Roma e Reggio Calabria, come il suo autore, e che segue le orme del suo impegno antimafia.

Protagonista è un magistrato reggino, Federico Principe, che arriva nella capitale per sfuggire da un ricatto e dai suoi fantasmi. Alla ricerca di tranquillità, in fuga dalla sua ombra, ben presto Principe si troverà nel vortice di un'inchiesta che lega tutti i fili di un trama fatta di colletti bianchi e criminali di strada, boss della ‘ndrangheta e politici, imprenditori ambiziosi e faccendieri senza scrupoli e dove, ovviamente, non mancano le coperture dello Stato. E non potrà tirarsi indietro. Appare così la filigrana di una mafia che è diventata il broker mondiale della cocaina, che con il comando saldo in paesi con poche migliaia di abitanti in Calabria, ha costruito un impero economico transnazionale. E poi la pelle di una città che cambia, Roma, dove le mafie ci sono, non solo fanno affari ma governano interi quartieri, ma per lo più si fa finte di niente. Dove si smerciano fiumi di cocaina, si investono miliardi con la complicità della politica e le vecchie “batterie” di quartiere hanno ceduto definitivamente il passo ai nuovi padroni, che sono andati a scuola a Scampia e sono molto più feroci.

Tutte le scelte e gli errori però presentano il conto, e così l'avventura di una sera diventa un doloroso tormento. Nel tirare e annodare i fili Principe dovrà fare i conti anche con la sua di storia, a cominciare con quella della sua famiglia, là dove non tutto è come sembra. E quando le certezze su cui si è costruita la propria vita crollano, si rischia di franare, si fanno compromessi indicibili, si scende a patti e si fa male a chi si ha attorno. Il magistrato Federico Principe non è un eroe. E non solo perché una buona storia noir non ha bisogno di eroi senza macchia e senza paura, ma soprattutto perché la classe sociale, l'ambiente da cui proviene Principe, la borghesia di questo paese fatta di imprenditori e notabili, è tutt'altro che innocente. Al contrario è collusa, impastoiata con le mafie fino ad esserne il lievito stesso. E tirarsene davvero fuori non è facile per nessuno.

Se Gianrico Carofiglio con il suo Guido Guerrieri ha reso per la prima volta un avvocato protagonista di un romanzo di genere italiano, Chirico porta al debutto del romanzo di genere un magistrato, perché l'enormità delle implicazioni politiche e del volume d'affari criminali è talmente grande, che non è affare per un investigatore, un poliziotto, un detective privato. I puntini uniti da Principe assieme ai colleghi che si fidano di lui e che si gettano in una pericolosa inchiesta che rischia di bruciarli, partono dall'Italia, e da Roma e Reggio Calabria arrivano in Messico, Colombia, Canada e Stati Uniti.

Federico Principe scende all'inferno e riesce a risalire, perdendo dietro di sé più di una donna da cui non si fa capire e diversi pezzettini della sua anima. Non è una lotta indolore la sua, il bilancio finale è in chiaro oscuro. Ma nessuna guerra è pulita.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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