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Dopo Mafia Capitale i bimbi rom non vanno più a scuola, ed è anche colpa del Comune

Dopo Mafia Capitale il servizio di scolarizzazione nei così detti campi rom è stato cancellato, con l’effetto di dimezzare le iscrizioni alla scuola dell’obbligo. I dati riportati nell’ultimo rapporto dell’Associazione 21 luglio presentato oggi in Senato, che fotografa la situazione di emarginazione e il razzismo che colpiscono la popolazione rom e sinti in Italia.
A cura di Valerio Renzi
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Il numero di minori residenti nei villaggi attrezzati e nei campi tollerati, dove è concentrata la popolazione rom a Roma, iscritti a scuola era stabile negli ultimi anni in un numero compreso tra le 1700 e le 2000 unità. Ma le iscrizioni a scuola sono drasticamente calate dal 2015 ad oggi, ovvero dopo lo scoppio dell'inchiesta Mafia Capitale, che ha coinvolto anche la gestione di quei veri e propri ghetti etnici, chiamati nel gergo istituzionale villaggi attrezzati. Anche se le indagini non hanno coinvolto in nessun modo servizi svolti da diverse associazioni ed enti del terzo settore, il dossier "campi rom" è diventato scottante e ancora più impopolare, così l'amministrazione Marino ha deciso di interrompere il servizio di scolarizzazione, sostituendola con il solo servizio "navetta" svolto dal personale di Multiservizi. Decisione poi confermata dall'attuale giunta di Virginia Raggi.

Il risultato di chiare scelte d'indirizzo politico è rappresentato dai numeri contenuti nel Rapporto Annuale 2017 redatto dall'Associazione 21 luglio oggi in Senato. Nell'anno scolastico 2015-2016 gli iscritti alla scuola dell'obbligo erano in tutto 1.972, così ripartiti: 110 alla scuola dell'infanzia, 829 alla scuola primaria, 461 alla scuola secondaria di primo grado. E se l'abbandono scolastico e il numero di minori che non frequentavano la scuola dell'obbligo rappresentavano fenomeni rilevanti, basta vedere il numero di iscritti all'anno scolastico 2017-2018 per constatare come la situazione sia drammaticamente peggiorata: quest'anno i minori iscritti sono scesi a 1025. Una flessione compresa nella forbice di -26% alla Monachina e -64% a La Barbuta.

I dati elaborati dall'Associazione 21 luglio
I dati elaborati dall'Associazione 21 luglio

«I dati presentati dall'Associazione 21 luglio danno un quadro preciso di quello che denunciamo da tempo: l'interruzione dei progetti di scolarizzazione rappresenta un'ipoteca pesantissima sul futuro di integrazione delle giovani generazioni rom. – spiega Valerio Tursi di Arci Solidarietà – si è attaccato in maniera indiscriminata chi lavora da decenni in campi e insediamenti, mortificando professionalità e disperdendo un patrimonio di conoscenza e radicamento nei problemi che sarà difficile da ricostruire». «Mentre si promette di chiudere i campi rom con la bacchetta magica, si costruisce un presente fatto di emarginazione e segregazione: la verità che abbiamo sotto gli occhi è che le cose sono peggiorate dal 2014 ad oggi», conclude il presidente dell'associazione a Fanpage.it

Rom e Sinti in Italia: sgomberi forzati e razzismo

Il Rapporto dell'Associazione 21 luglio fotografa una situazione difficile per la popolazione rom e sinti, segnata da una gravissima condizione di emergenza abitativa per almeno 26.000 persone; di diffuso pregiudizio e razzismo che purtroppo spesso e volentieri coinvolge attori istituzionali e i media; di pratiche che segnano il perdurare di una condizione di segregazione come gli sgomberi forzati, contati in 230 in Italia: 96 nel Nord Italia, 91 al Centro (di cui 33 nella città di Roma) e 43 nel Sud.

«Ancora una volta ci troviamo a dover constatare il fallimento delle politiche di inclusione rivolte a rom e sinti in emergenza abitativa – ha dichiarato Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio – non ci sono progressi nell’implementazione della Strategia e le politiche non hanno prodotto alcun processo di inclusione. Sono necessari un chiaro orientamento strategico e un coordinamento a livello nazionale rispetto alle politiche di desegregazione abitativa».

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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