Come un tornado Silvio Berlusconi è piombato nel comitato elettorale per Guido Bertolaso Sindaco. Occhiali scuri, impenetrabili, per via dell'ennesima operazione all'occhio, il Cavaliere è sceso in campo per quella che forse sarà la sua ultima mission impossibile in politica: ricompattare il centrodestra sul nome dell'ex numero uno della Protezione Civile e arrivare al ballottaggio delle prossime elezioni comunali di Roma.
E per farlo, come di consueto, rilancia: invece di accettare la mano tesa di Francesco Storace e il ramoscello d'ulivo di Giorgia Meloni, Berlusconi preme sull'acceleratore e tenta di spingere in alto nei sondaggi Bertolaso. E a che gli chiede se si senta tradito da Salvini e Meloni, alleati di una coalizione sempre più traballante, risponde con una battuta delle sue: "Berlusconi è come Batman, ha la corazza di kevlar". Niente ticket né primarie: il candidato è lui, Guido Bertolaso, prendere o lasciare. Come un esperto giocatore di poker, ostenta sicurezza nel bluffare e rilancia.
Un ultimatum che però potrebbe non spaventare Giorgia Meloni, forte del radicamento della sua destra in città, più preoccupata di non tradire il suo elettorato che di vincere, e neanche Matteo Salvini, che guarda al suo debutto romano più in chiave nazionale, come passaggio fondamentale per costruire la leadership della destra di domani che per contendere davvero il Campidoglio a M5S e Pd.
Ma Berlusconi dovrebbe fare i conti soprattutto con i malpancisti dentro Forza Italia: la candidatura di Bertolaso, non molto amato a Roma e negli ultimi anni giunto agli onori delle cronache più per le inchieste giudiziarie che per le prodezze da manager, non convince i più, che avrebbero invece appoggiato con entusiasmo il centrista Alfio Marchini, che intanto continua per la sua strada andando a pescare consensi proprio nel potenziale bacino elettorale di Bertolaso.
Rischia di non sfondare l'immagine di uomo del fare e della provvidenza che Berlusconi vuole cucire come un sarto addosso a Bertolaso, di tecnico piuttosto che di politico. Forse proprio perché i romani, dopo i super assessori e il commissario straordinario, vogliono proprio un politico per dare una svolta alla città. Ma Berlusconi in vent'anni e più di vita politica ci ha abituato ai miracoli. E non a caso va ripetendo ai suoi: "Vi ricordate come eravamo messi nei sondaggi prima della vittoria di Renata Polverini?". Ma era un'altra era geologica, politicamente parlando, e questa volta la sua forza comunicativa, a dire il vero un poco offuscata dall'età, potrebbe non bastare.