Arresto Marcello De Vito, Virginia Raggi non risponde alle domande e scappa
Marcello De Vito, consigliere comunale del Movimento 5 stelle e presidente dell'Assemblea Capitolina, è stato arrestato questa mattina nell'ambito dell'indagine "Congiunzione Astrale" insieme ad altre quattro persone. Un terremoto politico nella capitale, che ha fatto sì che De Vito fosse espulso dal Movimento 5 Stelle: lo ha annunciato Luigi Di Maio, capo politico del M5s, subito dopo l'arresto del consigliere. Fanpage ha provato a chiedere alla sindaca Virginia Raggi una dichiarazione in merito all'indagine che ha portato all'arresto di Marcello De Vito, ma la sindaca non ha voluto rispondere alle domande ed è entrata velocemente in macchina. Marcello De Vito è stato tradotto in carcere dalle forze dell'ordine: è accusato di aver favorito il costruttore Luca Parnasi per la costruzione dello stadio della Roma a Tor Di Valle e di aver intercesso per la realizzazione di un albergo a Roma Trastevere, nonché nella riqualificazione degli ex Mercati Generali a Ostiense. Secondo l'accusa, De Vito avrebbe intascato delle tangenti per abusare della sua posizione.
Arresto Marcello De Vito, la condanna di Raggi e Di Maio
Luigi Di Maio ha espulso Marcello De Vito dal Movimento 5 Stelle. Lo ha detto in un post su Facebook, assumendosi la responsabilità della decisione ed esprimendo piena fiducia nel lavoro di magistratura e forze dell'ordine. "Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile". Anche la sindaca Virginia Raggi ha condannato l'arresto di De Vito con un post su Facebook, dicendo che a Roma non c'è spazio per la corruzione. "Una cosa è certa: nessuna indulgenza per chi sbaglia. Ho dichiarato guerra alla corruzione e respinto i tentativi di chi vuole fermare l'azione di pulizia che portiamo avanti. Qui non c'è spazio per ambiguità. Non c'è spazio per chi immagina di poter tornare al passato e contaminare il nostro lavoro".