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News su Valentino Talluto, l'untore dell'HIV

Valentino T. sarà processato a marzo: ha contagiato con l’Aids decine di donne

Il 32enne sieropositivo avrebbe conosciuto le ragazze via chat e con loro avrebbe avuto rapporti sessuali non protetti, senza mai rivelare le sue condizioni di salute. Sono 57 i casi a lui contestati. Oggi il gup ha accolto le richieste dei pm e ha rinviato a giudizio il ragazzo.
A cura di Enrico Tata
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Valentino T. sarà processato a marzo dalla corte d'Assise. L'accusa per lui è terribile: avrebbe contagiato decine di donne, 57 i casi contestati, con il virus dell'Hiv. Epidemia dolosa e lesioni gravissime i reati di cui dovrà rispondere. A partire dal 2006 il 32enne sieropositivo avrebbe conosciuto le ragazze via chat e con loro avrebbe avuto rapporti sessuali non protetti, senza mai rivelare le sue condizioni di salute. Oggi il gup Massimo Battistini ha accolto le richieste del pm Francesco Scavo e ha rinviato a giudizio l'uomo fissando la prima udienza per giovedì 2 marzo. Valentino, che si trova in carcere da un anno, ha aveva chiesto di essere processato con rito abbreviato, condizionato all'esecuzione di una perizia sulla personalità. Richiesta respinta dal gup. "Questi due anni di indagini sono stati fatti anche per le vittime", è stato il commento del pm Scavo.

Secondo gli inquirenti i casi contestati a Valentino sono ben 57 e comprendono anche contagi indiretti, tra cui un bambino di tre anni e tre partner successivi delle donne infettate, e persone (circa venti) scampate miracolosamente al contagio. Il 32enne è stato arrestato il 24 novembre dello scorso anno grazie alla denuncia di una delle vittime, che nel 2015 ha scoperto di essere sieropositiva. Valentino si è sempre difeso sostenendo di non essere consapevole dei rischi derivanti dalla sua sieropositività. Difesa a cui il pm non ha mai creduto. Alle sue vittime il ragazzo diceva  di essere allergico al lattice e che quindi non poteva indossare il preservativo durante i rapporti sessuali. Tra le persone coinvolte anche un bambino a cui è stato diagnosticato il virus dell'Hiv all'età di 8 mesi insieme a una encefalopatia riconducibile, si legge in uno dei capi di imputazione, "allo stato di sieropositività contratto dalla madre durante il parto".

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