È il 6 agosto del 2014 quando l'allora vicesindaco di Roma Luigi Nieri, seguito da giornalisti e dai cittadini del comitato di quartiere, entra nell'area della Ex Snia annunciando il completamento dell'esproprio dell'area del lago per salvarlo dalle mire della speculazione. Da alcune settimane non si fa che parlare di quella che sembra una piccola grande favola di città: un lago balneabile, di acqua minerale, dove trovano casa uccelli migratori e una ricca biodiversità, in un'area ex industriale ormai abbandonata.
La lotta dei cittadini e il "lago che resiste"
I cittadini chiedono con cortei ed azioni di protesta che venga restituito finalmente alla città, mentre la società del costruttore Antonio Pulcini aspetta che scada il precedente ordine di esproprio dopo dieci anni, per riprendere lì dove aveva lasciato nel tentativo di valorizzare l'area sotto il profilo immobiliare. Era il 1992 quando i lavori per la realizzazione di un parcheggio fanno affiorare l'acqua sorgiva, che la società costruttrice immette nella fogna per evitare il blocco del cantiere: il risultato fu l'esplosione della fogna e l'allagamento di mezzo quartiere.
Lago ex Snia: dopo le promesse anni d'immobilismo
La giunta Marino, per dare carattere definitivo al provvedimento, annette l'area del lago e dell'ex opificio al Parco dell'Energia: l'obiettivo è garantire la tutela dell'unico bacino naturale all'interno della città, dare un nuovo futuro all'area dell'Ex Snia, sottoponendo la zona del lago a nuovi vincoli di tipo paesaggistico. Ma i mesi passano, poi gli anni, e, nonostante le promesse la situazione non cambia di molto. Nel 2015 si tengono ancora diversi tavoli partecipati tra il Forum Territoriale Permanente del Parco dell'Energie, poi la giunta Marino cade – ma non prima di far sparire dal bilancio quasi tutti i 500.000 euro stanziati per la valorizzazione e la fruibilità dell'area – e arriva la gestione commissariale.
Il resto è storia di questi giorni: mentre i cittadini continuano a lavorare da soli aprendo il parco e facendolo conoscere, organizzando attività e visite, discutendo del futuro, le istituzioni sembrano per lo più immobili. La nuova amministrazione comunale del Movimento 5 stelle non dà segnali sul futuro del lago dell'Ex Snia, mentre il Municipio V (sempre a guida pentastellata) si dice entusiasta dei progetti dei cittadini ma non ha le competenze (e le risorse) per agire.
Bonafoni: "Approviamo la legge entro la fine della legislatura"
Ora una novità arriva dalla Regione Lazio, dove è stata depositata una proposta di legge per l’istituzione della Riserva Naturale Regionale “Lago ex Snia – Parco delle Energie”. La prima firma in calce al provvedimento è quella della consigliera di Mdp – Articolo 1 Marta Bonafoni, che spiega: "Si tratta di un patrimonio importante in grado di trainare anche lo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità locali, che ne garantirebbero la corretta fruizione delle risorse naturali e storiche, a fini educativi, turistici, didattici e scientifici. Siamo convinti, infatti, che la storia di quel sito, in un’area estremamente urbanizzata ed ex industriale, necessiti insieme del protagonismo delle istituzioni e delle associazioni". La promessa è quella di arrivare all'approvazione della legge entro la fine della legislatura.