Stupro di Viterbo, revocata licenza al pub di CasaPound dove è avvenuta la violenza
È stata revocata la licenza all'Old Manners Tavern, il pub di Viterbo sede di CasaPound dove la notte tra l'11 e il 12 aprile è stata violentata una donna di 36 anni. A essere accusati dello stupro sono proprio due membri dell'organizzazione di estrema destra – un consigliere comunale e un militante – che attualmente si trovano in carcere al Mammagialla di Viterbo. Dal 15 maggio non sarà più possibile somministrare alimenti e bevande nel circolo: la decisione è stata presa proprio in seguito all'arresto di Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, i due ventenni accusati di violenza sessualeFrancesco Chiricozzi e Riccardo Licci, i due ventenni accusati di violenza sessuale. "In considerazione della gravità dei reati contestati e perpetrati all’interno della sede del circolo, si provvede alla revoca dell’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande svolta all’interno del circolo, come anche richiesto dalla questura di Viterbo", si legge nel provvedimento.
Stupro di Viterbo, la violenza sessuale ripresa in un video
Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci si trovano ancora in carcere. Gli inquirenti che hanno esaminato le prove contro di loro hanno valutato che non ci sono gli estremi per gli arresti domiciliari. I due, infatti, hanno mandato sette minuti di video e alcune foto sulle chat del Blocco Studentesco e del Gruppo Bazzi che confermerebbero l'avvenuto stupro. E, secondo quanto riportato dagli inquirenti che hanno visionato i filmati, le scene riprese sarebbero di una violenza impressionante. Nella clip, infatti, si vedrebbe la donna in stato d'incoscienza mentre viene abusata ripetutamente da Licci e Chiricozzi. E proprio il consigliere comunale di CasaPound l'avrebbe stordita colpendola con un pugno, facendole perdere i sensi. La donna, che ha sporto denuncia il pomeriggio del 12 aprile, sarà ascoltata dal giudice lunedì 20 maggio: il suo interrogatorio non sarà effettuato in sede processuale, davanti gli imputati, ma a porte chiuse. Questo per non farle subire ulteriori traumi.