Sgombero piazza Indipendenza, il prefetto: “I Movimenti per la casa si sono infiltrati”
Dopo i disordini legati allo sgombero di piazza Indipendenza, a Roma, dal prefetto di Roma piovono accuse contro gli attivisti dei Movimenti di lotta per la casa della Capitale. In un comunicato inviato alle agenzie di stampa Paola Basilone ha accusato i Movimenti di essersi infiltrati nella protesta dei rifugiati somali ed eritrei che da giorni erano accampati in piazza Indipendenza, per indurli a rifiutare le soluzioni proposte dalla stessa prefettura: “L’accurata e scrupolosa pianificazione dell’intervento – ha affermato il prefetto – ha fatto sì che le operazioni si svolgessero in condizioni di assoluta sicurezza, nonostante la prevedibile e decisa opposizione degli occupanti e l’azione di infiltrazione posta in essere dai Movimenti di Lotta per la Casa, che ha indotto gli occupanti accampatisi in piazza Indipendenza a rifiutare sistemazioni alloggiative alternative, determinati a rimanere in strada fino alla manifestazione con corteo indetta dagli stessi Movimenti per sabato prossimo”.
La prefettura aveva proposto di trasferire i rifugiati a Rieti
Ieri la prefettura aveva reso nota la soluzione proposta per cercare di risolvere l'emergenza che si è creata – o per meglio dire, è stata creata – in piazza Indipendenza. Questo il comunicato:
Dopo un lungo e approfondito confronto, favorito dalla mediazione del Prefetto, è stato condivisa una soluzione che vedrà la IDEA FIMIT S.G.R., Società che ha in gestione l’immobile di via Curtatone, mettere da subito a disposizione, senza oneri per l’amministrazione comunale e per un periodo di tempo di 6 mesi, alcune proprie unità abitative per la immediata collocazione alloggiativa degli aventi titolo, secondo modalità operative da definire in un Tavolo tecnico già convocato presso l’assessorato al patrimonio.
La soluzione messa in campo, che consentirà di procedere a liberare definitivamente ed in condizioni di sicurezza l’immobile sito in via Curtatone, sarà oggetto di attento monitoraggio da parte della Prefettura che, in prossimità della scadenza del termine dei sei mesi provvederà a convocare un nuovo Tavolo, per verificare le soluzioni nel frattempo messe in campo dagli Enti istituzionali coinvolti per una gestione strutturata della problematica.
Secondo quanto appreso da Fanpage.it, gli immobili messi a disposizione si trovano però a Rieti. Per i rifugiati, molti dei quali integrati nel tessuto sociale Capitolino, si sarebbe dunque trattato di un trasferimento difficile e radicale, dopo il quale avrebbero dovuto nuovamente integrarsi nella nuova realtà reatina.