"Io sono convinto che Ostia abbia tutto il diritto e le caratteristiche per essere comune a se stante. È fisicamente e politicamente lontana dal Campidoglio e avrebbe diritto di avere una amministrazione autonoma che conosca più da vicino i problemi". Così ha dichiarato il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, a latere delle celebrazione dei 50 anni dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato, a cui ha partecipato la scorsa domenica con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio a Ostia.
Prima degli impegni istituzionali Salvini si è concesso un momento di confronto in pubblico con i suoi sostenitori, tra strette di mano e selfie. Non è ormai un segreto che la Lega punti a organizzarsi anche a Roma. Il partito del ministro dell'Interno è pronto a imbarcare naufraghi e non eletti, esponenti del centrodestra in cerca di autore o di un nuovo progetto. Così la Lega ora può vantare un consigliere comunale e 11 consiglieri municipali, provenienti dalle fila di Fratelli d'Italia.
A Ostia invece la Lega si sta organizzando accogliendo diversi transfughi di Forza Italia, a cominciare da Luigi Zaccaria, ex assessore municipale alla Sicurezza e primo dei non eletti alle ultime elezioni. Secondo alcune indiscrezioni anche Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia in Campidoglio e signore delle preferenze sul litorale romano, sarebbe stato pronto a salire sul Carroccio. L'inchiesta sullo Stadio della Roma che lo vede tra gli indagati avrebbe fermato tutto.
L'idea di fare di Ostia un comune a se stante non è particolarmente originale, ma se ne discute con insistenza già da diversi anni e l'ipotesi trova consensi sia nel centrodestra sia nel centrosinistra. Ciclicamente nascono comitati e iniziative che la ripropongono. Ma chi l'ha suggerita a Matteo Salvini? Perché il ministro degli Interni nella sua toccata e fuga ha toccato proprio questo e non, per dirne una, la presenza dei clan sul territorio? La risposta sarebbe semplice: i balneari, che nonostante qualche colpo subito in questi anni continuano a essere il principale attore economico del litorale, puntano su Ostia comune per vedersi liberati dal gioco del Campidoglio, e decidere così direttamente sul territorio dove operano grazie ai rapporti privilegiati con la (debole) politica locale.