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Opinioni

Roma: “Vietato stendere i panni alla finestra”. Gli effetti grotteschi dell’ossessione per il decoro

Fanno discutere (e in ogni tanto sorridere) alcuni degli articoli contenuti nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana in corso di approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina. A Roma l’ansia di normare ogni aspetto della vita pubblica e di come i cittadini possono interagire con lo spazio urbano, produce risultati grotteschi e discutibili.
A cura di Valerio Renzi
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Immaginatevi per un momento la scena.

Driin

"Si chi è?"

"Salve signora polizia"

"Cosa succede agente cosa ho fatto?"

"Ha steso le mutande alla finestra, non sa che è proibito?

"No mi perdoni agente"

"Mi dispiace devo farle una multa"

Il colloquio immaginario potrebbe accadere veramente. Effetto grottesco del nuovo Regolamento di Polizia Urbana in corso di approvazione da parte dell'Assemblea Capitolina, dove all'articolo 13 si legge che è vietato stendere panni e biancheria dalle finestre nel centro storico. E se “è vietato esporre o stendere all’aperto, biancheria e qualunque altro oggetto visibile dalle vie e piazze pubbliche”, è invece possibile stendere o esporre drappi sul balcone di casa  propria, anche quando questo è "visibile dalle vie e piazze pubbliche". Forse nella capitale con questa ossessione per il decoro ci si è fatti prendere un po' la mano e forse a chi ha redatto questo e altri articoli, sarebbe bastato pensare alla loro reale possibilità di essere attuati. Ce li vediamo i vigili urbani inseguire gli indecorosi cittadini che stendono dalla finestra di casa i propri panni ad asciugare? Quello sui panni non è l'unico articolo che fa discutere. Ad esempio il nuovo Regolamento vieta di "apporre lucchetti o altri oggetti sui beni del patrimonio cittadino", con buona pace degli innamorati. Sarà poi sanzionato chi sale ubriaco sul bus, ma solo se molesto. Ah, sull'autobus sarà anche vietato e cantare e, ovviamente, suonare. Guai anche per chi gira con lo stereo dell'auto a palla: "L’emissione sonora generata dai medesimi strumenti a bordo di veicoli, sia in sosta che in movimento, non deve propagarsi al di fuori dell’abitacolo dei veicoli stessi”.

Questo è effetto dell'ossessione per normare ogni aspetto della vita pubblica e di come i cittadini possono interagire con lo spazio urbano, naturale prosecuzione di una stagione di ordinanze draconiane per imporre il decoro in strade e pubbliche piazze. Il risultato, a volte, lascia un po' a desiderare con divieti che appiano assurdi o eccessivi a chiunque abbia un po' di buon senso, e che con tutta probabilità non saranno mai fai rispettare.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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