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Roma, bus al capolinea: i 70 mezzi presi a noleggio in Israele non entreranno mai in servizio

I 70 autobus presi a noleggio da Tel Aviv e giunti a Roma qualche mese fa non entreranno mai in servizio, sia per motivi burocratici che per complicanze legate all’elevato tasso di inquinamento. I mezzi erano fermi da tempo nei depositi di Roma e Salerno, in attesa di essere immessi nelle strade.
A cura di Tommaso Franchi
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Dovevano rappresentare una svolta per i trasporti a Roma, ma alla fine i 70 autobus presi a noleggio da Atac in Israele non sono neanche usciti dai depositi. I mezzi erano stati presentati qualche mese fa e sarebbero dovuti restare nella Capitale per circa un anno e mezzo, supportando l'agenzia di trasporti capitolina, ma alla fine è arrivata la decisione definitiva: i bus noleggiati non entreranno mai in servizio, tutto a causa di problemi legati sia alla burocrazia che al tasso di inquinamento. Tutti i veicoli dovevano essere sottoposti a una procedura di reimmatricolazione, ma il fatto di essere Euro 5 e Euro 6 ha ostacolato l'iter burocratico. In una nota di Atac si legge che "l'azienda ha adottato per tempo tutte le misure idonee necessarie per garantirsi da eventuali danni. Fra queste si ricorda che sugli anticipi versati al fornitore e' stata accesa una polizza fideiussoria che tutela l'azienda da ogni inadempienza". La decisione da parte di Roma Capitale ha scatenato la reazione da parte dell'opposizione, con la consigliera del Partito Democratico in Campidoglio Ilaria Piccolo che ha preso di mira la giunta Raggi: "oltre mancato arrivo dei bus potrebbe comportare altri possibili danni ad Atac, come il pagamento di una penale", ha dichiarato la Piccolo a margine di quanto accaduto.

La storia dei 70 autobus giunti a Roma da Tel Aviv

Finisce così il percorso degli autobus che erano giunti da Tel Aviv e che avrebbero dovuto aiutare il Comune di Roma a risolvere i problemi legati ai trasporti. In passato Enrico Stefàno, consigliere comunale del M5S e presidente della commissione trasporti, aveva annunciato il loro approdo tra le strade di Roma, ma si è trattato di un percorso pieno di ostacoli. I veicoli dovevano essere sottoposti a una nuova procedura di immatricolazione, ma non è stato possibile a causa delle incombenti violazioni di alcune direttive comunitarie in materia, che prevedono alcune norme di sbarramento per i veicoli altamente inquinanti provenienti da Paesi al di fuori dell'Unione Europea. L'elevato tasso di inquinamento non ha inciso soltanto a livello burocratico, ma anche sull'utilizzabilità dei mezzi stessi. I 70 autobus sono rimasti parcheggiati per mesi nelle rimesse di Roma e Salerno, proprio perché una loro immissione su strada, invece di aiutare i trasporti pubblici della Città Eterna, avrebbe causato un innalzamento del tasso di smog percepito nelle vie della Capitale.

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