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Perché Milano riesce a gestire il flusso di migranti in transito e Roma no?

Mentre a Roma continua sgombero dopo sgombero l’emergenza migranti, a Milano l’amministrazione comunale si è impegnata direttamente nel sistema d’accoglienza con risultati ben diversi.
A cura di Valerio Renzi
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Nel piazzale alle spalle della stazione Tiburtina lo scorso week end si è consumato l'ennesimo sgombero di un punto di solidarietà e accoglienza, allestito dai volontari dell'ex Baobab in collaborazione con alcune associazioni in particolare con Medu – medici per i diritti umani. Le forze dell'ordine hanno proceduto anche alla perquisizione del camper dell'associazione umanitaria e fermato decine di migranti. Nonostante le promesse del consiglio comunale straordinario di poche settimane fa, il problema dell'accoglienza e della gestione dei migranti in transito o appena giunti nella capitale e ancora fuori dal circuito dell'accoglienza, non è ancora stato risolto.

Un problema che non riguarda solo l'amministrazione pentastellata di Virginia Raggi: non si sono comportati in maniera differente l'amministrazione di centrosinistra guidata da Ignazio Marino e il commissario Francesco Paolo Tronca. Le ragioni per cui un problema evidente non riesce a essere gestito e governato dalle istituzioni e la politica a Roma, sono nel parere di chi scrive almeno due. La prima risiede negli effetti  paralizzanti di Mafia Capitale: il paradosso del malgoverno e della corruzione, i rapporti clientelari tra coop e politica, è stato che ora piuttosto che non sbagliare risolvere i problemi nella legalità, si preferisce star fermi. La seconda nei problemi di consenso che la questione migranti porta con sé: ogni centro d'accoglienza un comitato di quartiere, più o meno genuino o più o meno organizzato dalla destra o l'estrema destra, e le solite polemiche sui soldi spesi e il "business dell'accoglienza".

Rivolgendo lo sguardo verso un'altra grande città – Milano – vediamo però come i flussi di migranti in arrivo e in transito possano essere gestiti in ben altra maniera. Dall'ottobre del 2013 sarebbero ben 107.000 i migranti accolti dall'amministrazione milanese, che si è impegnata direttamente nel sistema dell'accoglienza, non limitandosi ad affidare tutto al terzo settore, ma dando vita ad un sistema in cui concorre il pubblico, il privato sociale e il volontariato. Certo, non è che i problemi non ci siano, ma la differenza della gestione del fenomeno a Milano è stato l'attivismo e la capacità della politica e delle istituzioni di prendere scelte. Scelte sostenute anche di fronte a critiche e proteste, come nel caso della scelta di utilizzare la caserma Montello per l'accoglienza.

Dall'hub dell'accoglienza costituitosi nella Stazione Centrale di Milano nel 2013, in locali poi concessi dal Ferrovie a Palazzo Marino, si è costituito il primo nucleo di una rete che ormai riesce a far fronte agli arrivi in città. L'hub è stato poi spostato in altri locali di Rfi in via Saltamartini senza che l'esperienza s'interrompesse. Anche a Roma Rfi era disponibile a cedere al comune uno stabile nei pressi della Stazione Tiburtina per un centro di accoglienza "leggera", in grado di fornire assistenza umanitaria e sanitaria, e l'orientamento necessario per fare domanda d'asilo nel nostro paese. Non se ne è fatto più niente: tra pressione di una parte dei residenti e l'attendismo delle istituzioni locali.

Dalla Regione Lazio sono arrivati anche due milioni di euro per l'accoglienza. Soldi che arrivano dal Fondo sociale europeo e destinate a finanziare un bando per organizzazioni umanitarie e terzo settore. Una mossa che arriva dopo un confronto tra il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio e i volontari e associazioni impegnati nell'accoglienza. Uno stanziamento accolto con favore dall'assessora alle Politiche Sociali Baldassarre, che ora dovrà però passare dalle parole ai fatti.

Mentre a Roma le amministrazioni hanno lasciato il problema dei migranti in transito alla gestione dell'ordine pubblico, a Milano il comune ha allestito un centro d'accoglienza nel Palasharp quando il sistema è andato in sofferenza di fronte agli arrivi. Se a Milano la politica ha deciso di fare il suo mestiere – prendendo scelte e governando una situazione nell'interessa della sicurezza dei migranti e di tutto il tessuto sociale – a Roma la scelta di non scendere ha solo acuito la percezione del problema, lasciando centinaia di persone a dormire buttate in strada assistite solo dai volontari, mettendo a repentaglio la salute e l'incolumità dei soggetti più deboli che abitano la nostra città.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Prima di arrivare a Fanpage.it ho collaborato su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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