Omicidio Sara Di Pietrantonio, in aula parla Paduano: “Chiedo scusa ma so che non sarò perdonato”
Per la prima volta si è presentato nell'aula di tribunale Vincenzo Paduano, dove sarà giudicato per aver ucciso e dato alle fiamme il corpo di Sara Di Pietrantonio. "Chiedo scusa anche se so che non sarò perdonato. Ci tenevo a farlo di persona. Non chiedo sconti di pena", la sua dichiarazione di fronte ai giudici e ai genitori della sua vittima presenti in aula.
Un femminicidio che ha scosso le coscienze quello di Sara, uccisa lo scorso 29 maggio dall'ex fidanzato Vincenzo su via della Magliana. Un omicidio che l'accusa non ha dubbi che il 27enne abbia messo a punto in maniera premeditata, seguendo per giorni la ragazza e il giovane con cui aveva cominciato a frequentarsi. Quella notte Vincenzo l'ha aspettata che uscisse da casa del nuovo ragazzo, per tagliarli la strada su via della Magliana, costringendola ad accostare, strangolandola e poi dando fuoco al suo corpo e all'auto, tornando poi al suo turno notturno di guardia giurata
I legali di Paduano, visto che il loro assistito ha confessato l'omicidio, hanno chiesto che vengano valutate "le attenuanti generiche, senza le aggravanti", e hanno inoltre affermato che Vincenzo non avrebbe mai fatto stalking alla sua vittima e che "il reato di distruzione di cadavere, il corpo aveva solo delle ustioni". L'accusa ha già chiesto il massimo della pena per Vincenzo: l'ergastolo, presentando a sostegno della richiesta le prove delle minacce nei confronti di Sara contenute negli sms e la memoria del Gps dell'auto, che proverebbe come abbia seguito di nascosto l'ex ragazza e il suo nuovo fidanzato, Giorgio, per una settimana prima di entrare in azione.