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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, investigatori lavorano su cellulari: rinviato interrogatorio Anastasiya

Sarà sentita nei prossimi giorni Anastasiya, la fidanzata di Luca Sacchi che era con lui la sera dell’omicidio. I pm avrebbero dovuto sentirla oggi, ma hanno deciso di rimandare per permettere agli investigatori di condurre ulteriori esami sui tabulati telefonici dei giovani, che potrebbero aver avuto già dei contatti con i pusher di San Basilio.
A cura di Natascia Grbic
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Dovrebbe essere interrogata nei prossimi giorni Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi. Secondo quanto emerso in un primo momento,il faccia a faccia della ragazza con i pm sarebbe stato previsto per domani ma il suo legale ha smentito con forza questa notizia. "Non ci risultano interrogatori né domani né nei prossimi giorni", ha dichiarato contattato da Fanpage.it. "E Anastasiya si è rivolta al nostro studio come persona offesa". Molti sono i punti ancora da chiarire nel racconto della giovane, che sembra abbia detto diverse cose poi risultate non veritiere. Forse per paura, forse per shock, o forse perché ha qualcosa da nascondere. I pm sperano che interrogandola in qualità di testimone racconti come sono andate realmente le cose la sera del 23 ottobre, quando Luca è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca. A parlare domani, anche la famiglia di Luca Sacchi in una conferenza stampa che non prevede la presenza della 25enne. Elemento che secondo alcuni sarebbe una prova del fatto che tra i genitori del personal trainer e la giovane i rapporti si siano – se non interrotti – quantomeno raffreddati.

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I punti da chiarire nel racconto di Anastasiya

I punti da chiarire ancora nella vicenda? Tanti. Secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica, Anastasiya non avrebbe ricevuto nessuna botta in testa e all'ospedale non risulterebbe nemmeno un ricovero o un referto a suo nome. È stato Luca a essere messo fuori gioco con la mazza di metallo: secondo l'autopsia avrebbe ricevuto diversi colpi sull'avambraccio destro e sinistro, che gli hanno impedito i movimenti. Un altro punto che sarà oggetto dell'interrogatorio è anche lo zaino di Anastasiya: c'erano o non c'erano dentro 2mila euro per l'acquisto di una partita di droga? Un testimone parla addirittura di due zaini e non di uno solo. Un altro ancora dice che la ragazza è arrivata dopo sulla scena del delitto, ossia quando Luca era già a terra, in una pozza di sangue. Sono tante le versioni della storia ma solo una persona può dire effettivamente cosa sia accaduto in via Franco Bartolati: e questa persona è Anastasiya. La versione dei due pusher arrestati, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, non c'è ancora dato che i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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S'indaga sui presunti contatti tra Anastasiya e i pusher di San Basilio

Finora la versione di Anastasiya è rimasta sempre la stessa: lei e Luca stavano tornando a casa quando sono stati avvicinati da due balordi che hanno provato a portarle via lo zainetto con dentro poche decine di euro. L'hanno presa a bastonate e Luca è intervenuto per difenderla. A quel punto uno dei due – poi risultato essere Valerio Del Grosso – ha tirato fuori una pistola e ha sparato alla testa del 25enne. Una ricostruzione dei fatti che è subito sembrata improbabile a polizia e carabinieri, per diversi motivi. Perché difficilmente una persona spara in testa a qualcuno, come fosse un'esecuzione, per trenta euro. Senza contare poi il mezzo scelto per la rapina e la fuga: una Smart bianca. Una vettura decisamente poco anonima per questo tipo di reati. Adesso gli inquirenti stanno analizzando i tabulati telefonici di Paolo Pirino, Valerio Del Grosso, Anastasiya Kylemnyk e gli altri ragazzi che quella sera si trovavano al John Cabot Pub. E se dovessero saltare fuori messaggi o chiamate, le cose potrebbero mettersi molto male per tutti loro.

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