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Luca Sacchi, in un video un’altra verità: non una colluttazione, ma un’esecuzione in piena regola

Un video ripreso da una telecamera di sicurezza dimostrerebbe che la morte di Luca Sacchi non sarebbe avvenuta nel modo in cui è stata raccontata nei giorni scorsi. Infatti non ci sarebbe stato tempo per una colluttazione e neanche per la botta in testa che Anastasyia, la fidanzata di Luca, sostiene di aver ricevuto.
A cura di Enrico Tata
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Luca Sacchi e la fidanzata Anastasyia
Luca Sacchi e la fidanzata Anastasyia

Un video ripreso da una telecamera di sicurezza sembrerebbe raccontare un'altra verità in merito alla morte di Luca Sacchi. Le croniste di Repubblica Rory Cappelli e Maria Elena Vincenzi fanno riferimento ad alcune immagini che sembrerebbero smentire soprattutto il racconto di Anastasyia, la fidanzata di Luca. Non ci sarebbe stato infatti il tempo di una colluttazione o di un'aggressione e neanche il tempo per ricevere una botta in testa, come la ragazza ha invece raccontato. Quella ripresa dalla telecamera di un negozio della zona, infatti, sembra la scena di un'esecuzione in piena regola e non una reazione ad una rapina andata a male. In più nello zaino di Anastasyia, queste le ultime ipotesi degli inquirenti, forse c'erano 20mila euro in contanti e non solo 2mila come inizialmente ricostruito. Secondo quanto si vede nel video, la macchina di Paolo Pirino e Valerio Del Grosso si sarebbe fermata davanti al John Cabot pub di via Mommsen all'Appio Latino alle 22.59. Alle 23, un minuto dopo, è stato sparato il colpo di pistola che ha ucciso Luca Sacchi. Il tempo materiale per discutere, tentare una rapina ai danni di Anastasyia, colpirla in testa con una bastonata, non ci sarebbe. La ragazza verrà riascoltata dai pm nei primi giorni della prossima settimana. La giovane ucraina sarà accompagnata da un avvocato da lei nominato nelle scorse ore.

Non c'è stato tempo per una colluttazione e per la bastonata ad Anastasyia

"Le immagini di videosorveglianza del negozio di tatuaggi che si trova in via Franco Bartoloni quella notte – scrivono Cappelli e Vincenzi su Repubblica.it – riprendono la strada di fronte, fino al marciapiede: alle 22.50 si vede passare la Smart di Del Grosso e Pirino: supera il pub John Cabot, svolta a sinistra in via Mommsen, fa il giro dell'isolato, prende due sensi unici e poco dopo rispunta dalla parte opposta di via Bartoloni. Si ferma. Poi riparte e gira a destra in via Mommsen. Si blocca in seconda fila. Sono le 22.59. Alle 23 lo sparo".

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