Funerali Fabrizio Piscitelli: centinaia di Irriducibili e ultras per l’ultimo saluto a Diabolik
È terminato pochi minuti fa il funerale di Fabrizio Piscitelli. La moglie di Diabolik avrebbe accusato un malore e sarebbe stata soccorsa da un'ambulanza del 118. Applausi da parte dei tifosi presenti sul piazzale Don Umberto Terenzi, accorsi da tutta Italia per salutare Diabolik, ma non sono mancati nemmeno saluti romani e insulti ai giornalisti nell'area stampa da parte di alcuni. La polizia ha impedito che il personale dell'agenzia di pompe funebri mostrasse alla folla la bara del capo ultrà con marchiata l'effige degli Irriducibili, impedendo la manovra.
Cori da stadio e bandiere nere per accogliere la bara di Piscitelli
Ad attendere il feretro di Fabrizio Piscitelli, una bara nera con disegnati i caratteristici occhi del personaggio dei fumetti Diabolik, centinaia di tifosi, che tra battiti di mani e cori da stadio hanno accompagnato l'ingresso della bara nel santuario del Divino Amore. All'esterno, uno striscione con la scritta: "È uno che per come lo conosco io andrebbe solo a piedi al funerale", chiaramente scritta con caratteri biancocelesti. Dietro, un'enorme bandiera nera con lo sguardo di Diabolik. Molti dei tifosi presenti, in omaggio al capo ultrà, si sono presentati con magliette raffiguranti la stessa immagine. Non solo gli Irriducibili della Curva Nord e i tifosi della Lazio: al funerale hanno deciso di partecipare anche le tifoserie di altre squadre, tanto che al passaggio del feretro si è vista anche una sciarpa della Curva Sud della Roma. A salutare Fabrizio Piscitelli anche Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele, il ragazzo ucciso dallo sparo di un poliziotto sull'autostrada A1 Milano Napoli.
Il dispositivo di sicurezza della questura per i funerali di Diabolik
Si terranno oggi al santuario del Divino Amore i funerali di Fabrizio Piscitelli, il capo degli Irriducibili ucciso lo scorso 7 agosto con un colpo di pistola alla testa. Il braccio di ferro tra famiglia e Questura di Roma ha portato a un compromesso: lista limitata a 100 invitati ed esequie alle 15, non alle 6 del mattino come inizialmente previsto dal questore Carmine Esposito. Le persone non autorizzate e non presenti nell'elenco in mano alla polizia dovranno restare nel piazzale Don Umberto Terenzi, dove sarà allestita anche un'area apposita per i giornalisti. Tutte le zone sensibili saranno controllate dalle forze dell'ordine, e sono stati predisposti posti di blocco e controllo alle stazioni ferroviarie, ai caselli autostradali e alle fermate metropolitane vicine al policlinico di Tor Vergata e al Divino Amore. Per la Questura di Roma l'allerta è massima per la massiccia presenza di tifosi che ci si aspetta verranno al funerale: nei giorni scorsi si parlava addirittura di centinaia di ultras da tutta Europa. Gli Irriducibili, però, hanno invitato tutte le persone che intendono salutare per l'ultima volta ‘Diablo' a tenere un ‘comportamento rispettoso ed esemplare'. Inizialmente la Questura di Roma aveva imposto alla famiglia delle esequie private, che sono state rifiutate dalla moglie e dalle figlie di Piscitelli. Alla fine, dopo due ricorsi al Tar e una lettera a Papa Francesco, si è giunti a questo compromesso.
L'omicidio di Fabrizio Piscitelli e il killer senza nome
Non si ancora chi abbia ucciso Diabolik e perché lo abbia fatto. Gli inquirenti però, puntano su una pista ben precisa: quella della criminalità organizzata. L'omicidio di Piscitelli è stato affidato a un killer professionista, un sicario che lo ha ucciso con un solo e preciso colpo sparato da dietro l'orecchio sinistro mentre faceva finta di fare jogging al parco degli Acquedotti. Nessuna sbavatura, nessuna indecisione, nessun colpo sprecato. Il 7 agosto, probabilmente, sarebbe dovuta morire anche la sua guardia del corpo: ma, a quanto pare, la pistola calibro 7,65 si è inceppata e l'uomo è riuscito a fuggire. Agli investigatori ha detto di non aver visto il killer in faccia e di non sapere con chi Diabolik avesse appuntamento. Forse mente, forse ha troppa paura di inimicarsi qualcuno di molto pericoloso che già una volta ha provato a ucciderlo. Oppure, davvero non sa niente. Per adesso, il killer non ha ancora un volto né una spiegazione.