La continua polemica tra la sindaca Virginia Raggi e il ministro Matteo Salvini non rischia di far passare in secondo piano i problemi di Roma?
Il problema di Roma si chiama Virginia Raggi. Il ministro dell'Interno si è messo a disposizione per qualsiasi cosa sia di sua competenza, dal provare a dare una mano sul decoro a suon di circolari alle materie di sicurezza. Matteo Salvini è a disposizione. Purtroppo dal sindaco Raggi, escluse le speculazioni ideologiche, non c'è mai stata una vera richiesta d'aiuto e non ha accettato la mano tesa che la Lega le ha offerto. Non vogliamo spostare l'attenzione dai problemi della città, tant'è che usciremo a breve con un nostro programma definito che vada oltre la polemica sterile e che indichi una via per Roma, non per domani ma per i prossimi vent'anni.
Avete dunque annunciato – al termine di un vertice con Matteo Salvini – che a breve presenterete il programma di governo della Lega per la capitale. Qualche anticipazione?
Il nostro programma sarà un programma snello, che stiamo concordando e che presenteremo anche al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Verterà su alcuni punti fondamentali, a partire dall'emergenza rifiuti, dove l'unica via nel breve-medio periodo rimane la termovalorizzazione, che è senza rischi e che consentirebbe anche una valorizzazione economica del rifiuto. Basta veti ideologici. Roma ha bisogno di una politica industriale seria, che consenta sia di pulire la città sia di mettere a reddito anche i rifiuti, come fanno tantissime città italiane e tantissime città del mondo.
Volete riconquistare Roma, ma il centrodestra agli ultimi due appuntamenti elettorali per l'elezioni del sindaco e del consiglio comunale si è presentato diviso…
La collocazione naturale della Lega è insieme agli elettori che ci chiedono di ridare unità al campo conservatore italiano, al netto dei partiti. È cosa che noi vogliamo fare: anche su Roma noi auspichiamo che si ricrei una coalizione di tutte le persone che credono nel centro destra. Al di là del nome dei partiti ci interessa dare una risposta ai tanti elettori che oggi credono in noi e che stanno riponendo nuova speranza in Matteo Salvini. Nessuno sarà lasciato fuori da questa alleanza a priori, ma è chiaro che è un'alleanza va fatta su dei punti da definire insieme a partire dunque dai contenuti.
La sindaca Raggi ha presentato e finanziato un piano per il superamento dei campi rom. Perché non siete d'accordo con le azioni intraprese?
La soluzione sui campi nomadi è una: chi si vuole integrare ha già tutte le possibilità di farlo. Dopodiché chi è cittadino italiano e vive in un campo rom può fare tutte le richieste del caso: non servono leggi speciali. Per chi continua a fare roghi tossici, fumi o a vivere di illegalità esiste solamente lo sgombero.
Annunciati 22 sgomberi di centri sociali e case occupate. Non c'è CasaPound però nell'elenco stilato da prefettura e ministero dell'Interno…
Gli sgomberi sono una priorità, e la priorità si sta dando non sul lato ideologico di qualcuno, né della destra né della sinistra. È anche stucchevole ogni volta la polemica o su CasaPound o sul centro sociale. La priorità è data dagli stabili che sono un pericolo per l'ordine pubblico e un pericolo in termini di stabilità per chi ha occupato al proprio interno. Sembra che andare a sgomberare uno stabile sia un'operazione da Gestapo, mentre è semplicemente riportare un po' di ordine e di sicurezza in una città. Lo dimostrano tanti fatti di cronaca, come quello accaduto negli ultimi mesi a San Lorenzo, che diventano ricettacolo di criminalità e sono pericolosi per tutti.
Ci può fare un identikit del leghista romano, chi si sta avvicinando al partito?
La Lega è un partito che attrae anche al netto dei classici schieramenti ideologici. Tante persone che magari prima votavano a sinistra oggi sostengono Matteo Salvini e lo sostengono su punti concreti. Se c'è un grande merito di Matteo Salvini è quello di aver preso tanti temi che erano cari a determinate aree politiche, come la destra italiana, e averli declinati in termini post ideologici, comprendendo che si potevano attirare su questo tantissime persone deluse e amareggiate soprattutto dalla sinistra che negli ultimi anni si è occupata di tutto fuorché degli ultimi.