Manuel Bortuzzo, parla Matteo Renzi: “Salvini utilizzi il pugno duro a Ostia”
Matteo Renzi è intervenuto sulla vicenda di Manuel Bortuzzo, il nuotatore di 19enne rimasto paralizzato in seguito a un colpo di pistola esploso da Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano nel quartiere Axa a Roma. Il senatore ha voluto esprimere la sua opinione in merito alla visita del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che la scorsa settimana è andato in ospedale dal ragazzo. "Ha fatto bene il ministro Salvini ad andare a trovarlo, è giusto che le Istituzioni stiano vicine a persone come Manuel. Ma la risposta dello Stato non può essere solo quella. La gestione della droga, il controllo del territorio a Ostia, queste bande di ragazzi che si contendono la piazza: su queste ci vuole la mano dura". E continua chiedendo giustizia e soluzioni, non solo slogan. "Se fossimo stati al governo noi, la Lega avrebbe già chiesto le dimissioni di mezzo governo. Se ci fosse stato di mezzo un immigrato, oggi il tema sarebbe costantemente rilanciato dai social vicini alla Lega. Ma quello che è successo è incredibile: esige giustizia. Non vendetta, certo: ma giustizia. Qui bisogna essere chiari: ci vuole il pugno duro davvero, altro che discorsi". Matteo Renzi è convinto che Salvini abbia fatto bene ad andare a trovare Manuel e chiede soluzioni per la situazione di Ostia. "Allora diciamolo al Ministro dell'Interno: nessuna polemica per essere andato a trovare Manuel, anzi, ha fatto benissimo. Noi crediamo alle istituzioni e dunque in quell'abbraccio c'era l'abbraccio di tutti noi. Ma se vogliamo essere seri, la risposta dello Stato deve essere durissima. Bisogna riprendersi il controllo di Ostia. Bisogna combattere la droga e chi la gestisce. Bisogna essere seri e uniti. Questa non è roba da post su Facebook, questa non è roba da polemica di parte. Matteo Salvini non è un influencer, è il ministro dell'Interno. Io non chiedo che si dimetta da ministro dell'Interno dopo una sparatoria, come facevano loro con noi. Al contrario: chiedo che si ricordi di fare il ministro dell'Interno, almeno nei ritagli di tempo. Tutti contro la droga, tutti contro chi spara e contro le pistole facili, tutti per Manuel e con Manuel. Tutti, insieme, stavolta".
"Marinelli e Bazzano avevano fatto uso di cocaina quella sera"
Manuel Bortuzzo si trova attualmente ancora ricoverato al San Camillo. Secondo i medici, non potrà mai più tornare a camminare. Il ragazzo però è ottimista e non perde le speranze, tanto che è convinto di riuscire un domani a recuperare l'uso delle gambe. E ha detto di non essere arrabbiato con Daniel Bazzano e Lorenzo Marinelli, i due ragazzi di 24 e 25 anni che gli hanno sparato cambiandogli per sempre la vita: la sua unica preoccupazione, adesso, è quella di riprendere in mano la sua esistenza e lottare per stare meglio. Bazzano e Marinelli, intanto, rimangono in carcere con l'accusa di tentato omicidio e potrebbe profilarsi per loro anche l'aggravante del metodo mafioso. I due negano che i motivi alla base del gesto siano da imputarsi a una vendetta contro altri esponenti della criminalità organizzata romana, ma questo aspetto è ancora da verificare. Il cognato di Lorenzo Marinelli, intervistato da Fanpage.it, ha detto che i due ragazzi hanno agito solo perché ubriachi e sotto cocaina. "Siamo distrutti per quanto è successo, per quel ragazzo. Non ci stava con la capoccia, con la zucca quella sera, non so cosa è successo ma è una bravissima persona. Sta con mia sorella da 13 anni, gli voglio un bene dall'anima. Non era lui quella sera, è un bravo ragazzo. So che ora non ci crederete dopo quello che hanno fatto, ma sono bravi ragazzi".