Oggi le donne dei consultori manifestano sotto la Regione Lazio, chiedono più fondi e la tutela e il rafforzamento della vocazione di queste strutture. Lei è da sempre impegnata su questi temi, vi siete incontrate negli scorsi giorni e anche questa mattina ha dialogato con la piazza…
Con le donne dei Consultori ho sempre dialogato fin dall’inizio della scorsa legislatura, anzi, per la verità sono io stessa “una donna dei consultori”, essendo da sempre un’utente convinta di queste strutture. Sono membro della Commissione Pari Opportunità e di quella Politiche sociali e Salute e, da donna e da femminista, penso che il rafforzamento del Consultori sia un punto strategico per disegnare un altro modello di società. Nei giorni scorsi insieme alla Giunta abbiamo incontrato le Assemblee delle donne dei Consultori che ci hanno manifestato le criticità della rete consultoriale attuale e con loro ci siamo confrontati sui problemi più rilevanti ma anche su come dare forza all’idea originaria alla nascita dei Consultori: quella che li istituisce come spazi di attraversamento delle donne, non solo come servizi sanitari, in grado di fornire conoscenza, approfondimenti, tutela, di costruire autodeterminazione e contribuire, attraverso il sostegno socio-sanitario, psicologico e culturale, alla libertà e all’autonomia delle donne.
Il problema principale è dunque la mancanza di personale, che non garantisce un servizio adeguato. Quali provvedimenti la Regione Lazio è pronta a mettere in campo?
La mancanza di personale è il grande problema di cui ha sofferto tutta la sanità della nostra Regione a causa del debito pregresso, del commissariamento e del blocco del turnover. Questo ha comportato, in una generale situazione nazionale di crisi, la desertificazione dei servizi territoriali oltreché il ricorso esoso alle esternalizzazioni. Quello che la Regione Lazio ora sta facendo è mettere ordine, rinforzando tutti gli ambiti della sanità, con un grande piano di concorsi pubblici e lo smaltimento delle graduatorie. Nello specifico, per quanto riguarda i Consultori, già due anni fa l’aula del Consiglio regionale aveva dato il via libera a un mio ordine del giorno che chiedeva nuove assunzioni dedicate proprio a quei presidi. Ma la materia è incandescente, i tempi rischiano di essere troppo lunghi rispetto alle sacrosante esigenze delle operatrici e delle utenti, dunque sono molto soddisfatta del fatto che l’assessore D’Amato – sulla scorta della nuova mobilitazione delle donne – si sia fatto carico subito di prevedere un fabbisogno specifico di figure professionali, formate, per i Consultori. La risposta è arrivata tramite una lettera da parte dell’assessorato alla sanità ai Direttori generali delle ASL, in cui viene loro richiesto il fabbisogno specifico occupazionale per i consultori del territorio in vista di un prossimo incontro in cui si elaborerà un quadro generale di assunzioni.
I consultori sono una conquista del movimento delle donne degli anni '60 e '70. Oggi una nuova generazione di femministe chiede di rinnovare queste strutture rinnovandole e aprendole nuovamente alla società. Cosa ne pensa?
Penso che le nuove generazioni abbiano il vantaggio di portarsi addosso, anche dentro, le conquiste che sono state fatte. Le giovani donne possono permettersi una grossa fetta di libertà, di conoscere, di viaggiare, di studiare, che le generazioni precedenti non avevano. Tuttavia le conquiste non sono purtroppo come vediamo “per sempre”, il modello patriarcale è ancora quello dominante, siamo lontani da una piena autodeterminazione ed il divario, nel lavoro, nella vita, in famiglia, di opportunità tra uomo e donna è ancora molto, troppo, forte. A questo si aggiunge una politica nazionale, quella del Governo, maschilista e che tende a negare alle donne i diritti precedentemente conquistati. Ne è esempio il disegno di legge presentato dal Senatore Pillon: una proposta che va contro le donne e che non le libera neanche in caso conclamato di violenza domestica. Ancora di più quindi oggi sono necessari presidi territoriali che tutelino le donne, che le sostengano, dove siano esse stesse a poter scegliere e decidere. C’è bisogno che la legge 194 trovi piena applicazione, perché è una legge che salvaguarda la salute delle donne e che ribadisce la libertà di scelta sul proprio corpo. I Consultori in questa prospettiva sono fondamentali, ed è anche bello oltreché necessario che le nuove generazioni ne percepiscano il valore e lottino per rilanciarne la missione.