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Mafia Capitale, Zingaretti: “Appalti regolari”. Ma la Regione ritira il bando finito nelle intercettazioni

Secondo quanto emerso dall’indagine interna ordinata da Nicola Zingaretti, tutte le gare d’appalto bandite dal 2013 dalla Regione Lazio risulterebbero regolari. Ma la Regione Lazio ha deciso di rimettere a gara l’appalto di 60 milioni oggetto di discussione nelle intercettazioni di Mafia Capitale.
A cura di Valerio Renzi
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"Dai primi risultati delle verifiche effettuate sulle gare della Regione emerge che, per quanto riguarda la Centrale Unica degli Acquisti, sono state bandite dal maggio 2013, 18 gare per un importo complessivo di circa 3 miliardi di Euro e che nessuna di esse è stata aggiudicata ad una delle società attualmente sottoposte a indagini nell'operazione denominata ‘mondo di mezzo'". Così ha dichiarato il governato della Regione Lazio Nicola Zingaretti che, all'indomani dello scoppio dell'inchiesta su Mafia Capitale, aveva ordinato un'indagine interna allo scopo di verificare se potessero essere coinvolte società regionali.

La Regione Lazio annulla la gara finita nelle intercettazioni

"Riguardo all'appalto di 60 milioni di euro per l'acquisto del Servizio Cup per le Aziende Sanitarie della Regione Lazio – prosegue Zingaretti – citato nelle intercettazioni messe agli atti delle indagini come oggetto di attenzione da parte di società inquisite, detta gara non è stata ancora aggiudicata in quanto non sono ancora state completate le operazioni di valutazione da parte della commissione di gara, e che quelle finora svolte sono regolari". Secondo quanto emergerebbe in colloquio tra Salvatore Buzzi e i suoi collaboratori Claudio Caldarelli e Claudio Guarany, ad aiutare la cricca ad aggiudicarsi l'appalto in questione sarebbe stato il capogruppo di Fi Luca Gramazio, uno dei politici denunciati per associazione mafiosa.

Nonostante questo l'amministrazione regionale e Zingaretti non vogliono ombre sul loro operato e hanno deciso per la rimessa a bando del servizio con la conseguente revoca della gara. "In considerazione però del fatto – aggiunge – che fattori esterni all'Amministrazione avrebbero potuto ingenerare dubbi sulla trasparenza o, peggio, prefigurare tentativi di infiltrazione mafiosa, la Direttrice della Centrale Acquisti ha disposto la revoca immediata della gara e la sua relativa immediata ribanditura. Le verifiche continuano sulle altre stazioni appaltanti non gestite direttamente dalla Regione e confido che in pochi giorni tutto possa tornare nella normalità".

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