video suggerito
video suggerito

Mafia Capitale, Salvatore Buzzi: “Ho finanziato ‘sti papponi, ma erano già corrotti”

Nel corso di un dibattito con l’associazione Nessuno Tocchi Caino Salvatore Buzzi è tornato a parlare di Mafia Capitale: “Tutti mi chiedevano soldi, favori, assunzioni: è la realtà imprenditoriale a Roma. Un imprenditore che fa impresa a Roma, nei servizi con il Comune di Roma si ritrova con persone da assumere, manifestazioni da sponsorizzare e poi se tutto diventa corruzione…” .
A cura di Valerio Renzi
354 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Salvatore Buzzi
Salvatore Buzzi

Dalle frequenze di Radio Radicale, nel corso di un lungo dibattito con l'associazione Nessuno Tocchi Caino, Salvatore Buzzi è tornato a parlare della vicenda giudiziaria che ha cambiato Roma per sempre, e che lo ha visto assieme a Massimo Carminati come il principale imputato. Con l'uscita dal carcere del ‘Cecato' i riflettori si sono riaccesi sull'inchiesta Mondo di Mezzo, e l'ex ras delle cooperative torna a parlare della vicenda di mafia capitale."Ho finanziato ‘sti papponi e dopo gli arresti hanno detto che Roma era stata liberata. Sono stato dipinto come il ‘grande corruttore', ma le persone non le ho corrotte, erano corrotte di loro", è la tesi di Buzzi, che ha scontato oltre 5 anni di carcere duro vista l'accusa (poi caduta definitivamente in cassazione) di essere al vertice di un'associazione mafiosa.

L'ex presidente della Cooperativa 29 giugno ridimensiona le sue responsabilità e l'entità del "sistema" di cui si trovava al centro, chiarendo come secondo lui per un imprenditore che opera a Roma nel settore degli appalti pubblici e che ha a che fare con l'amministrazione, questa è ancora oggi la norma.  "La sentenza della Cassazione che certifica l'entità delle corruzioni ammontano a 65mila euro, su un fatturato di 180 milioni. Allora dico, non è giusto corrompere, pagare tangenti, ma se io pago 65mila euro di tangenti su un fatturato di 180 milioni di fatturato sono stato bravo e lo rivendico – ha spiegato –  Tutti mi chiedevano soldi, favori, assunzioni: è la realtà imprenditoriale a Roma, lo abbiamo visto con Parnasi, lo vedremo successivamente con qualche altro disgraziato, ma un imprenditore che fa impresa a Roma, nei servizi con il Comune di Roma si ritrova con persone da assumere, manifestazioni da sponsorizzare e poi se tutto diventa corruzione…" .

Tutti colpevoli nessun colpevole insomma. Buzzi ha poi dichiarato che la famosa intercettazione in cui dice ‘si guadagna di più con la droga che con i migranti' altro non sarebbe che "un falso", una conversazione "montata ad arte dai Ros". Una scelta che per Buzzi sarebbe tutta politica: "C'è stato un attacco alla cooperazione sociale mettendo in bocca anche frasi non volute. In relazione alle intercettazioni ambientali che colpiscono oggi i magistrati, con le chat di Palamara, con il trojan, dicono che tra amici si dicono delle cose. E noi? Noi non possiamo dire stupidaggini? No, perché è come se parli davanti a un ufficio notarile. Tutta questa storia di Mafia Capitale che ha consentito la desertificazione della cooperazione sociale a Roma e alla Raggi di diventare sindaco". Anche gli obiettivi politici dell'inchiesta per Buzzi sarebbero stati scelti a tavolino: "per colpire alcune parti politiche: la destra, Alemanno, Gramazio e Tredicine, e la sinistra, ma guarda caso tutti gli esponenti di Bersani, gli altri erano tutti innocenti. Quando ci arrestano il 2 dicembre per mafia nessuno di tutti gli amici con i quali eravamo cresciuti ha detto a Pignatone che stava sbagliando, anzi, addirittura Orfini ha dichiarato che lo ringraziava per aver liberato Roma dalla mafia". 

354 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views