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Mafia Capitale 2, altri 21 indagati tra cui il sottosegretario all’agricoltura Castiglione

Cominciati gli interrogatori di garanzia nel carcere di Regina Coeli, sentiti dal gip gli esponenti dem Coratti e Ozzimo. Oltre i 44 arresti di ieri nuovi 21 indagati, tra loro ci sarebbe anche il sottosegretario all’Agricoltura dell’Ncd Castiglione che però nega. Coinvolto anche l’ex assessore di Alemanno Visconti.
A cura di Valerio Renzi
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Sono iniziati questa mattina gli interrogatori di garanzia nel carcere di Regina Coeli di alcuni degli imputati per Mafia Capitale 2. Oggi saranno sentiti dal gip Flavia Costantini tra gli altri anche gli esponenti del Pd Mirko Coratti e Daniele Ozzimo, il presidente della coop ‘La Cascina' Francesco Ferrara e l'ex numero del dipartimento politiche sociali del comune di Roma Angelo Scozzafava. Domani saranno sentiti tutti gli altri imputati tradotti in carcere ma detenuti nel penitenziario di Rebibbia. Da Regina Coeli Coratti rigetta tutte le accuse, come reso noto dal suo legale Filippo Dinacci: "L'interrogatorio è andato bene – ha spiegato l'avvocato lasciando il carcere – Coratti si è difeso, spiegando che non ha commesso reati, e ha fornito tutti gli elementi. Non sono ottimista ma sono consapevole che Coratti non ha commesso reato, si tratta di dimostrarlo".

Nell'inchiesta entra anche il sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione, parlamentare Ncd molto vicino al ministro Alfano, tra i sei indagati nell'inchiesta per turbativa d'asta nella gestione del Cara di Mineo. Il filone legato alla gestione dell'accoglienza dei migranti coinvolge le coop bianche, come La Cascina, e Luca Odevaine, che sedeva nel tavolo che decideva l'assegnazione dei fondi stanziati per l'emergenza Nord Africa. Ecco il reato ipotizzato dalla Procura di Catania: "turbavano le gare di appalto per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l'affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014".

Non ci sta Castiglione che così replica alle accuse parlando all'agenzia Adnkronos: "Si ripete la stessa storia di sei mesi fa, apprendo dalla stampa di essere indagato ma io non ne so nulla. Tutta questa vicenda è semplicemente assurda. Già sei mesi fa quando venne pubblicata la notizia sull'inchiesta a mio carico caddi dalle nuvole – dice – ora ci risiamo. Ma di cosa stiamo parlando poi? E sui rapporti con Odevaine dice: "Quando l'ex ministro Maroni mi chiamò per l'emergenza immigrati chiamai Odevaine. In quel momento era il direttore della Polizia provinciale in carica a Roma, una persona autorevole, cosa avrei dovuto fare?". E' lo stesso Odevaine in una intercettazione a tirare in ballo i rapporti tra coop bianche, Comunione e Liberazione e Ncd, facendo anche il nome di Castiglione.

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Mafia Capitale 2: i nuovi indagati

Sono 21 i nuovi avvisi di garanzia riguardanti Mafia Capitale che non riguardano le 44 persone finite ieri ai domiciliari o in carcere. Oltre a Castiglione tra loro c'è Marco Visconti, ex assessore all'Ambiente dell'epoca Alemanno. Un nuovo avviso ha raggiunto anche Maurizio Venafro, fedelissimo del governatore della Regione Lazio già dimessosi negli scorsi mesi dal ruolo di capo di gabinetto dopo aver appreso il suo coinvolgimento in un'inchiesta su un appalto regionale. Zingaretti, pure avendo accettato le sue dimissioni, così commenta il coinvolgimento di Venafro: "Ha chiarito molto bene, ha interloquito con il capo dell'opposizione Luca Gramazio solo ed esclusivamente su un terreno politico". C'è poi Calogero Salvatore Nucera, ex capo segreteria del democratico Francesco d'Ausilio quando questi era il capogruppo dem in Campidoglio. I Ros stanno passando al setaccio il materiale sequestrato di 21 perquisizioni ad altrettante persone fisiche o società.

Per il CARA di Mineo gli indagati sono Giuseppe Castiglione, Giovanni Ferrera, Anna Aloisi, Paolo Ragusa, Luca Odevaine e Marco Aurelio Sinatra. I reati contestati sono stati inseriti dall'accusa all'interno di un "medesimo disegno criminoso" finalizzato a turbare le gare di appalto per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo nel 2011 e condizionare il successivo affidamento nel 2014. Attraverso "collusioni ed altri mezzi fraudolenti" gli indagati avrebbero imposto una disciplina dei requisiti di partecipazione alla gara d'appalto atta a ridurre sensibilmente il numero dei concorrenti e ad assicurare ulteriori proroghe.

Cantone su Mafia Capitale 2

E' tornato a parlare di mafia capitale e del sistema del ‘Mondo di Mezzo' il numero uno dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone: "Questa seconda fase dell'indagine su mafia capitale dimostra che il livello di corruzione nella politica è incredibile e che l'immagine che se ne ricava di un'amministrazione pubblica ostaggio dei corrotti purtroppo non è sbagliata".

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