Nel giorno dell'anniversario della strage di via d'Amelia, quando un'autobomba uccise il magistrato antimafia Paolo Borsellino, il parco dedicato ad Arnaldo Mussolini a Latina ha cambiato nome in "Parco Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Una scelta presa dal sindaco Damiano Coletta e dalla sua maggioranza, arrivato al governo della città con progetto civico, mettendo fine ad un governo della destra ininterrotto dal dopoguerra in poi.
Latina, una volta "Littoria", è stata fondata dal fascismo, e dall'urbanistica ai nomi delle strade, la città risente ovviamente delle sue origini. Così, senza nessuna pretesa iconoclasta ormai fuori tempo massimo, l'amministrazione ha deciso che era tempo di dare un nuovo nome a uno dei parchi cittadini, dedicandolo non più alla memoria del fratello di Benito Mussolini, bensì ai magistrati antimafia che si opposero a Cosa Nostra pagando con la vita.
Bindi: "Da un nome che divide a uno che unisce"
Sulla questione è intervenuta ieri anche Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, ospite nel capoluogo pontino è per un convegno da titolo "Il radicamento mafioso sul territorio e il contrasto alle mafie". "Passare da un parco intitolato al fratello di Mussolini a un parco intitolato a Falcone e Borsellino è un segnale importante – ha detto Bindi – Ho saputo che per la cerimonia di domani qualcuno ha annunciato contestazioni. Vorrei che fosse chiaro che passare da un nome che divide a un nome che unisce è qualcosa di importante per tutto il Paese. Chi non lo ha capito non può invocare la libertà di pensiero e di opinione sancita dalla nostra Costituzione".
L'estrema destra in piazza contro Laura Boldrini
Annunciata contestazione dell'estrema destra, da Casa Pound a Forza Nuova, che si è radunata nel parco per protestare non solo contro un gesto che si vuole "contro la storia della città", ma anche per la presenza della presidente della Camera Laura Boldrini. La terza carica dello Stato è nel mirino della destra soprattutto per le sue posizioni in materia d'immigrazione e di diritti civili. Gli esponenti della destra – che da sempre hanno inserito Falcone e Borsellino nel loro pantheon – ribadiscono di non aver nulla contro le figure dei due magistrati.
Latina e la ‘quarta mafia'
La provincia di Latina è da anni terreno d'infiltrazione mafiosa. Dal mercato ortofrutticolo di Fondi al capolarato, nelle campagna, fino agli appalti e allo smaltimento dei rifiuti. Qui i clan (in particolare la camorra vista la vicinanza con la Campania) hanno affondato le proprie radici, tanto da dar vita ad organizzazioni autonome che proprio nel Basso Lazio hanno il loro radicamento e ‘cervello'. Alcuni hanno parlato di una vera e propria ‘quarta mafia', un'idea fatta propria anche dall'associazione Libera di Don Luigi Ciotti, per ribadire l'importanza di combattere le organizzazioni criminali su questo territorio.