"Un avviso di sfratto per Virginia Raggi, che in appena due anni ha visto franare i consensi. Ma anche un segnale importante per il nuovo centrosinistra che unito ha organizzato le primarie, ha scelto un percorso condiviso con i cittadini di quei territori ed è tornato a vincere. In III Municipio è arrivato con Caudo al ballottaggio contro il candidato di Salvini e ha vinto. Un risultato in controtendenza rispetto a quello che vediamo a livello nazionale". Il segretario romano del Partito democratico, Andrea Casu, commenta così il risultato delle elezioni municipali a Roma che hanno visto il centrosinistra unito dopo tempo nella capitale, riconquistare il III Municipio con Giovanni Caudo e l'VIII con Amedeo Ciaccheri. Intervistato da Fanpage.it Casu ha fatto il punto sull'opposizione all'amministrazione del Movimento 5 stelle e sullo stato del Pd romano.
Casu è diventato segretario dopo un lungo commissariamento, guidato dal presidente del partito Matteo Orfini e segnato da velenose polemiche, seguito all'inchiesta Mafia Capitale che, ormai quasi quattro anni fa a travolto il Pd romano. "Stiamo voltando pagina giorno dopo giorno", spiega il giovane segretario, che però non nasconde le tante difficoltà della sfida intrapresa: "Siamo una grande comunità, ma abbiamo tanti problemi anche al nostro interno. Stiamo lavorando per un partito più aperto e accogliente, ma scontiamo ancora dei pesi molto gravi che vengono dalle gestioni precedenti, con quasi 3 milioni di debiti e un difficile piano di risanamento". Parla di un lavoro portato avanti a "costo zero", e di un nuovo slancio per "coinvolgere davvero i romani".
Il centrosinistra vince nei municipi, ma alle primarie hanno perso proprio i candidati indicati dal Pd, che si è così trovato ad appoggiare i candidati provenienti da esperienze civiche e dalla sinistra: "Le primarie sono state un momento di confronto aperto che il Pd ha fortemente voluto. Per la prima volta le candidature sono state scelte dalle segreterie dei circoli dei municipi coinvolti. Si sono candidati Paolo Foschi e Paola Ilari, che hanno raccolto comunque consensi importanti, ma inferiori rispetto a quelli di Ciaccheri e Caudo". Il perché? "Evidentemente erano candidature in grado di raccogliere maggiore consenso nei nostri elettori, e allora abbiamo fatto bene a fare le primarie per scegliere le candidature più forti".
Un avviso di sfratto per Raggi, dice Casu, ma la sindaca è ancora saldamente seduta in Campidoglio, così come la sua maggioranza è larghissima in aula Giulio Cesare. E in questi anni il Movimento 5 stelle non sembra essere stato troppo impensierito da un'opposizione tutto sommato tiepida e non in grado di costruire mobilitazioni significative. E su questo il segretario dei dem promette un nuovo slancio, a partire dai temi del sociale, e in una città che descrive come un "disaster movie" tra "autobus in fiamme" e "aree verdi abbondanti".
La vittoria dei municipi romani poi porta senza dubbio la firma del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che proprio ieri, all'indomani della sconfitta elettorale del Pd in importanti città storicamente "rosse" che andavano al ballottaggio, ha parlato di un "ciclo storico" ormai chiusi per il Pd. Rispetto al "modello Zingaretti", ovvero un centrosinistra dalla vocazione civica e che recuperi all'interno di un'alleanza strutturale le forze della sinistra, Casu però invita a "ragionare sulle azioni concrete" che hanno premiato l'amministrazione regionale, e poi spiega: "Senza il Pd che torna ad essere primo partito a Roma, le elezioni regionali non le avremmo vinte".