I sampietrini di Roma non saranno venduti ma spostati in periferia
I sanpietrini che il Comune di Roma ha deciso di togliere da piazze e strade del centro della città, non saranno venduti, ma verranno trasferiti in periferia. Dopo la bufera scatenatasi a seguito delle parole del neo assessore ai lavori pubblici della Capitale Maurizio Pucci, la marcia indietro dell'amministrazione. "I sampietrini hanno un mercato fiorente – aveva detto Pucci – sia italiano sia internazionale. Li daremo alle imprese, sono un valore". A rispondere per le rime all'assessore ci ha pensato Vittorio Sgarbi, che ha invitato Marino a sostituire l'assessore e ha definito la proposta "un'offesa per i romani", seguito su Twitter da Maurizio Gasparri che ha invitato i romani a "tirare" i tipici blocchetti di leucetite in testa a Ignazio Marino, apostrofato come "deficiente". Il consigliere regionale Fabrizio Santori ha invece annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Roma "per la svendita del patrimonio culturale della città eterna".
Il sindaco Marino: "Sampietrini verranno portati in periferia"
Per mettere un freno alle polemiche sono arrivate ieri le parole del sindaco Ignazio Marino che ha chiarito i piani del Campidoglio. "I sampietrini tolti dal centro storico – ha spiegato Marino – li utilizzeremo nelle periferie per realizzare piccole aree pedonali, dando così la stessa dignità ai cittadini che abitano in quei quartieri". Le aree destinate ad ospitare i blocchi rimossi dalle strade del centro, ha spiega il vicesindaco e assessore alle periferie Luigi Nieri, saranno indicate dagli stessi Municipi e dai cittadini nella realizzazione di 14 nuove aree pedonali che ospiteranno la storica pavimentazione. "In tutte le piazze – precisa il Comune – verranno installati dei cartelli su cui verrà indicato da quale via del Centro provengono i sampietrini".